Si avvicina uno dei tempi più “forti” della Chiesa cattolica. Il prossimo fine settimana si celebrano infatti la festa dei Santi ma anche la commemorazione dei defunti. Due momenti che i fedeli cattolici, e non solo, sentono particolarmente. Sono tanti coloro che in questi giorni lasciano i propri luoghi per recarsi nelle regioni e paesi di nascita per un saluto ai loro cari defunti.
Sono tanti coloro che si preparano a questi due giorni anche con un itinerario di preghiera che culmina poi con la veglia di preghiera alla vigilia della festa di Tutti i Santi, il 31 ottobre. Una veglia da tempo promossa in diverse diocesi e parrocchie italiane.
Nella diocesi di Pavia questo momento si terrà nella Chiesa di Santa Maria del Carmine e sarà guidato dal vescovo, Corrado Sanguinetiaccompagnato dalla testimonianza di Mario Spotti sul Beato Rolando Rivi, il giovane seminarista e martire della fede, beatificato come simbolo di coraggio e devozione. La figura di Rolando Rivi, che ha sacrificato la sua vita per difendere la sua appartenenza a Cristo – informa il settimanale diocesano “Il Ticino” – sarà il centro della riflessione della serata di preghiera. Il 1° novembre, giorno dedicato a Tutti i Santi, una solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi a Trivolzio. Nel pomeriggio, in Cattedrale alle 17 il pontificale, presieduto dal vescovo Sanguineti. Il 2 novembre, giorno dedicato alla commemorazione di tutti i fedeli defunti, la celebrazione si sposterà al Cimitero Maggiore di Pavia, come da tradizione. Alle ore 15, Sanguineti celebrerà la Santa Messa in ricordo dei defunti e alle 17, in Cattedrale, la Santa Messa presieduta dal vescovo al termine della quale avrà luogo la benedizione delle tombe dei vescovi e dei canonici che riposano in Duomo.
A Milano la “Notte dei santi” sarà dedicata a Carlo Acutis. Gli adolescenti si confronteranno con la santità del futuro santo ripercorrendo le vie della Milano che frequentava: dalla scuola elementare e media delle Suore Marcelline al liceo Leone XIII dei gesuiti, gli istituti nei quali ha compiuto i suoi studi, fino alla stessa parrocchia di Santa Maria Segreta. “A colpo d’occhio, i nostri preadolescenti e adolescenti non vedono in Carlo Acutis immediatamente un santo”, spiega don Stefano Guidi, direttore della Fondazione degli Oratori Milanesi: “vedono un loro coetaneo, vestito come loro, simile a loro nell’aspetto. Questa immedesimazione spontanea chiede di essere elaborata e approfondita. Per aiutare i nostri ragazzi a capire che i santi sono contemporanei, che la fede non è una esperienza superata e che i santi non sono personaggi della mitologia, ma uomini e donne e giovani di oggi. In Carlo Acutis non vediamo soltanto un coetaneo, ma un contemporaneo”.
Nelle diocesi di Torino e Susa la Pastorale del Lutto propone, per il 30 ottobre, una veglia di preghiera sul tema “Nella comunione dei santi e in memoria dei nostri cari defunti”. L’iniziativa sarà proposta in diverse parrocchie delle due diocesi guidate dall’arcivescovo Roberto Repoleche il 1 e 2 novembre presiederà la Santa Messa nei due principali Cimiteri cittadini. Venerdì 1 novembre alle 15.30, presso il Cimitero Parco a Torino la Santa Messa per la solennità di tutti i Santi e il giorno successivo, sempre alle 15.30, presso il Cimitero Monumentale a Torino la S. Messa per la commemorazione dei fedeli defunti.
Nella diocesi di Savona-Noli le confraternite si raccoglieranno per l’ottavario, ossia otto giorni feriali in cui si prega per le anime delle persone scomparse. Il suffragio di quest’anno sarà dedicato alle vittime delle tante guerre nel mondo. Le sei confraternite di Savona Centro si sono unite in preghiera nell’Oratorio Santi Pietro e Caterina dal 21 a ieri e si uniranno nuovamente dal 28 al 30 ottobre. Alle ore 18 ci sarà l’ufficiatura dei defunti con il canto dei vespri, seguito alle 18.30 dalla messa celebrata da don Piero Giacosa.
Sul tema della morte e delle esequie nelle scorse settimane era intervenuto il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva con un decreto sulla sepoltura e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione. Per quest’ultima, scelta frequentemente anche da tanti fedeli cattolici, il presule calabrese ha ricordato che l’inumazione del cadavere del defunto in cimitero per la Chiesa “è e rimane la forma più idonea a significare la fede nella resurrezione della carne e solo in assenza di motivazioni contrarie alla fede, dopo la celebrazione delle esequie, permette la scelta della cremazione e la accompagna pastoralmente con apposite indicazioni liturgiche e pastorali, avendo particolare cura di evitare ogni forma di scandalo o di sincretismo religioso”. Il presule consiglia alle famiglie che intendessero ricorrere alla cremazione di celebrare le esequie e “ricorrere, dopo il rito esequiale, alla cremazione, conservando nei cimiteri le ceneri dei loro cari”. I
l presule della Locride “ritenendo necessario” e “opportuno disciplinare” in quali casi è possibile la celebrazione delle esequie in caso di cremazione, compresa la celebrazione dell’Eucaristia, alla presenza dell’urna con le ceneri secondo il Rito delle Esequie, sottolinea che i fedeli che, in diocesi, vogliano “ricorrere alla cremazione del corpo del loro caro defunto debbano farlo, nel rispetto della volontà dell’estinto o almeno presumendo la sua non opposizione, solo dopo aver celebrato il Rito delle esequie” e che è “possibile ricorrere alla celebrazione delle esequie, compresa l’Eucaristia, in presenza dell’urna cineraria”, nel rispetto di quanto previsto nell’Appendice al Rito delle esequie “solo per quei defunti deceduti fuori diocesi e il cui corpo sia stato cremato per gravi motivi senza che abbia avuto luogo la celebrazione delle esequie nella Diocesi in cui è avvenuto il decesso”. (ACI Stampa).