Sarà un finale leggermente diverso e carico di significati. Il Giro d’Italia, infatti, per il terzo anno consecutivo concluderà a Roma, ma la novità è che per l’edizione 2025 lo start dell’ultima tappa sarà dal Vaticano.
Più precisamente appena fuori la Porta del Perugino (San Pietro), per uno start che era stato pensato per l’anno giubilare e dunque già prima della morte di Papa Francesco. Ma con la scomparsa del Pontefice quest’iniziativa assume tutt’altro valore: sarà un vero e proprio omaggio al Santo Padre. A svelarlo è stato il presidente di RCS, Urbano Cairo, durante la presentazione in Campidoglio del ‘Grande Arrivo’ in programma per il prossimo 1 giugno nella Capitale. Sarà dunque il 50/o arrivo a Roma da quando è nato il Giro d’Italia, mentre per la terza volta passerà dal Vaticano dopo il 1974 e il 2000 (entrambi anni giubilari come quello in corso).
“È un onore celebrare il Grande Arrivo del Giro nel cuore di Roma, rendendo omaggio a Papa Francesco e al suo messaggio di speranza – dice Cairo -. In un anno così importante, quello del Giubileo, avere il sostegno e il pensiero del Pontefice dà un valore ancora più alto al nostro evento”. Dello stesso avviso il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. E anche lui parla di “un grande omaggio che lo sport e il mondo del ciclismo renderanno a Papa Francesco“.
Ci sarà modo, poi, di passare per Piazza Pia e Santa Marta, due luoghi riqualificati per il Giubileo e così “tutto il mondo potrà vederle grazie al Giro”, ribadisce il primo cittadino.
Ecco allora che la tappa finale prevederà un passaggio nei luoghi più iconici della Capitale, passando anche per l’Eur e Ostia. Infine un circuito che verrà ripetuto otto volte prima della volata finale che sarà al Circo Massimo. Il fondo stradale sarà prevalentemente asfaltato, anche se non mancheranno dei tratti dove i corridori affronteranno il pavé, ovvero i ‘sanpietrini’ romani. La speranza di tutti, poi, sarà quella di arrivare all’ultima tappa con un Giro ancora da decidere, per rendere il tutto ancora più emozionante. “Per quello che riguarda gli italiani abbiamo Tiberi e Ciccone che sono competitivi – dice Cairo -. Ma alla corsa rosa, poi, non mancheranno molti che il Giro lo hanno già vinto, sarà avvincente”. Per questo l’organizzazione della manifestazione vuole lavorare affinché Roma si confermi anche i prossimi anni come ultima tappa. “Già nelle prossime settimane ne parleremo con l’amministrazione”, le parole di Cairo che trovano una sponda in quelle del Sindaco Gualtieri che definisce la città di Roma come “la conclusione naturale del Giro”.