Rappresentanti delle grandi religioni, del mondo della cultura, della società civile e della politica con Sant’Egidio per affrontare insieme le sfide più urgenti del nostro tempo. “Il mondo sembra correre dietro a conflitti e divisioni, ma c’è chi sceglie un’altra strada: quella del dialogo”, sottolinea la Comunità. Dal 26 al 28 ottobre prossimi, Roma diventa il punto d’incontro di voci, culture e religioni diverse per dire, insieme: la pace vale il rischio. Interverrà anche il Papa.
L’Incontro Internazionale per la pace, quest’anno intitolato ”Osare la pace”, riunirà rappresentanti delle grandi religioni, del mondo della cultura, della società civile e della politica, per affrontare insieme le sfide più urgenti del nostro tempo: la convivenza pacifica, la solidarietà e la costruzione di nuove visioni di pace. La sessione inaugurale si terrà nel pomeriggio di domenica 26 ottobre presso l’Auditorium Parco della Musica, alla presenza di alte autorità istituzionali. Nei giorni successivi, il programma prevede tavole rotonde tematiche e incontri pubblici con personalità di rilievo internazionale.
Un momento particolarmente intenso sarà la cerimonia solenne per la pace, con la presenza di papa Leone XIV, nel pomeriggio di martedì 28 ottobre al Colosseo. Prima della cerimonia, si svolgeranno preghiere per la pace secondo i riti delle diverse tradizioni religiose, in luoghi diversi nelle vicinanze del Colosseo, mentre la preghiera dei cristiani si svolgerà all’interno del Colosseo stesso, in un abbraccio simbolico tra culture e fedi diverse.
“Da Sharm el-Sheikh – ha osservato il presidente di S.Egidio, Marco Impagliazzo, a proposito dell’intesa su Gaza, presentando la tre giorni internazionale per la pace a Roma – arriva il messaggio che la pace è possibile. C’è ancora molto da fare ma è un primo passo. Nel mondo esiste una domanda di pace che è spesso inascoltata. La guerra non è il destino, no alla retorica della guerra giusta e della vittoria: le guerre oggi non si vincono più, si eternizzano”.