Durante il volo che lo ha portato in Indonesia, prima tappa del viaggio più lungo del suo pontificato con 12 giorni di durata , Il Papa ha ricevuto in dono dai giornalisti, tra le altre cose, la maglietta di un ragazzo di 11 anni ucciso recentemente in Spagna, vicino a Toledo, e del cui omicidio era stato inizialmente accusato un immigrato, con tutte le polemiche del caso, successivamente scagionato. Poi anche – proveniente dalla Conferenza episcopale del Nicaragua – il guanto di un volontario che fa la raccolta della plastica dispersa in mare.
Le parole di Papa Francesco in aereo
“Vi ringrazio per la vostra presenza in questo viaggio e la vostra compagnia – ha detto Francesco ai circa 80 cronisti al seguito -. Ci vedremo in questo viaggio, in questo volo così lungo, credo il più lungo che io abbia mai fatto”.
La torcia dei migranti
Gesti di commozione da parte di Francesco anche per altri due regali da parte di cronisti riguardanti la tragedia dei migranti. Uno è stato consegnato da Clément Melki, corrispondente dell’agenzia francese AFP, per quindici giorni inviato a seguire il lavoro della ong Mediterranea Saving Humans sulla nave Mar Jonio. Al Papa ha regalato una torcia, una di quelle che tanti profughi in mare aperto usano per trovare la via di casa o per farsi intercettare durante i naufragi. “Mi sta a cuore questo”, ha detto Francesco, da sempre attento al dramma delle migrazioni.
La vicenda del piccolo Mateo
La giornalista della emittente spagnola Radio Cope, Eva Fernández, nota per i suoi regali sempre originali al Papa durante i voli, si è fatta messaggera della famiglia di Mateo, ragazzino di 11 anni di un paesino vicino Toledo, Mocejon. Mateo è stato ucciso lo scorso 18 agosto durante una partita di calcio con i suoi amici. L’assassino sembrerebbe essere un giovane della stessa città con disturbi mentali.
L’incontro in Nunziatura
Al suo arrivo alla Nunziatura apostolica di Giacarta, dopo la breve cerimonia di accoglienza all’aeroporto internazionale alla presenza del ministro per gli Affari religiosi, papa Francesco – come primo impegno in Indonesia – ha incontrato un gruppo di rifugiati, di bimbi orfani, di anziani e di senzatetto. In particolare, si trattava di rifugiati accolti dal Jesuit Refugee Service, di bambini orfani cresciuti dalle suore domenicane, e di anziani, rifugiati e senza dimora accompagnati dalla Comunità di Sant’Egidio indonesiana. Il Papa, in questo suo primo giorno in Indonesia, non ha in programma altri impegni, anche per smaltire la lunghezza del viaggio da Roma (oltre 13 di volo) e le cinque ore di fuso orario. Si entrerà domani nel vivo dell’agenda di incontri e visite.
Foto: Vatican Media