“Io vorrei leggere tutto il discorso ma ho un problema, un po’ di bronchite”. Lo ha detto il Papaalla terza udienza di questa mattina, ad un gruppo di comunicatori francesi. Seppure con la voce affannata, il Pontefice aveva pronunciato i discorsi previsti nelle due precedenti udienze.
udienza alla “Toniolo Young Professional Association”
Il Papa chiede ai giovani di rinnovare l’economia, a partire dalla produzione e il commercio delle armi. E’ quanto ha detto il Papa nell’udienza alla “Toniolo Young Professional Association”. Papa Francesco ha sottolineato che “le guerre sono il frutto di rapporti di forza prolungati, senza un preciso inizio e senza una fine certa”. E ha chiesto: “Ma dove sono le imprese audaci, le visione ardite?”, “e da chi possono venire, se non da cuori giovani e impavidi, che accolgono il bene dentro di sé e impugnano il Vangelo così com’è, per scrivere pagine nuove di fraternità e di speranza?”. “Questo è il vostro mestiere, la vostra vocazione”, ha detto il Papa ai giovani. “Quanti altri aspetti, come l’economia, la lotta alla fame, alla produzione e al commercio delle armi, questo è brutto – ha evidenziato il Papa -, la questione climatica, la comunicazione, il mondo del lavoro, e tanti altri, hanno bisogno di rinnovamento e di creatività? Vi affido questi sogni di vecchio, che sono. Qui si dice anziano – ha detto commentando il testo scritto che aveva davanti – ma dico vecchio perché si capisce meglio”.
Udienza al Comitato Cattolico per la Collaborazione Culturale con le Chiese Ortodosse e le Chiese Ortodosse Orientali
“Superare pregiudizi, ad abbattere barriere e a costruire ponti di dialogo e di amicizia”. È l’invito rivolto dal Papa agli studenti cattolici e ortodossi, durante l’udienza al Comitato Cattolico per la Collaborazione Culturale con le Chiese Ortodosse e le Chiese Ortodosse Orientali, in occasione del 60° anniversario dell’istituzione. “È tanto importante questo e mi fa pensare alla comunità delle origini, a quei primi discepoli diventati poi apostoli, e ai quali si rifanno le nostre tradizioni”, ha detto Francesco: “Se guardiamo a loro, vediamo che erano davvero molto diversi: c’era chi era stato discepolo del Battista e chi zelota, chi pescatore e chi pubblicano; quante differenze di provenienza, carattere, affinità! Eppure è difficile pensare a un gruppo più unito. Hanno trovato la loro coesione in Gesù: camminando dietro a lui hanno camminato insieme fra di loro. E a cementare questa unità nella carità è stato lo Spirito Santo, che li ha inviati ovunque, legandoli ancora di più tra loro”. “Anche per voi la via è questa: camminare insieme dietro a Gesù, animati dallo stesso Spirito”, la consegna del Papa: “Ed è una grande opportunità che qui a Roma, mentre studiate, possiate condividere tra voi chi è Cristo per voi: dove l’avete incontrato, in che modo ha conquistato i vostri cuori, come ha afferrato le vostre vite, secondo quali tradizioni lo lodate e lo riconoscete vostro Signore. Se alla base c’è la condivisione fraterna di quest’esperienza, credo che le nostre storie passate, viziate da sbagli e incomprensioni, da peccati e stereotipi, possano essere gradualmente risanate, in quanto ricomprese all’interno di una storia molto più grande, quella della fedeltà di Cristo che ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei”.