‘Noi portiamo nel nostro pellegrinaggio tante domande, perché sono molti gli ”Erode” che ancora contrastano il Regno di Dio”. Il Papa oggi in Aula Paolo VI tiene la prima udienza giubilare con pellegrini arrivati da tutto il mondo. Bergoglio li invita a ”ricominciare” con l’Anno Santo.
”Molti di voi – spiega – si trovano qui, a Roma, come ”pellegrini di speranza”. Iniziamo questa mattina le udienze giubilari del sabato, che vogliono idealmente accogliere e abbracciare tutti coloro che da ogni parte del mondo vengono a cercare un nuovo inizio. Il Giubileo, infatti, è un nuovo inizio, la possibilità per tutti di ripartire da Dio. Si comincia una nuova tappa. In questi sabati vorrei evidenziare, di volta in volta, qualche aspetto della speranza. È una virtù teologale, dice il Catechismo. E virtus – sapete – in latino vuol dire ”forza”; dunque, una forza che viene da Dio. La speranza, quindi, non è un’abitudine o un tratto del carattere – che si ha o non si ha – ma una forza da chiedere. Per questo ci facciamo pellegrini: veniamo a chiedere un dono, per ricominciare nel cammino della vita”.
Bergoglio ricorda che domani si celebra la festa del Battesimo di Gesù ”e questo ci fa pensare a quel grande profeta di speranza che fu Giovanni Battista. Il Battista appariva davvero grande e credibile nella sua essenzialità. Come noi oggi attraversiamo la Porta santa, così Giovanni proponeva di attraversare il fiume Giordano, entrando nella Terra Promessa come era avvenuto con Giosuè la prima volta. Ricominciare, ricevere la terra da capo, come la prima volta. Diciamo tutto insieme: ricominciare”.
Il Papa richiama quindi i pellegrini più volte nel corso dell’udienza: ”Sono un po’ sordo, non sento bene.Cosa dobbiamo fare?”. I pellegrini, di rincalzo: ‘Ricominciare”’. Francesco interpella fedeli e pellegrini: ”Ci chiediamo, allora: ho dentro di me un vero desiderio di ricominciare? Pensate ognuno di voi. Ho voglia di imparare da Gesù chi è veramente grande? Il più piccolo, nel Regno di Dio, è grande. Da Giovanni Battista, allora, impariamo a ricrederci. La speranza per la nostra casa comune – questa nostra Terra tanto abusata e ferita – e la speranza per tutti gli esseri umani sta nella differenza di Dio. La sua grandezza è diversa. E noi ricominciamo da questa originalità di Dio, che è brillata in Gesù e che ora ci impegna a servire, ad amare fraternamente, a riconoscerci piccoli. E a vedere i più piccoli, ad ascoltarli e a essere la loro voce. Ecco il nuovo inizio, il nostro giubileo! Noi dobbiamo?” , chiede ancora una volta il Papa ai pellegrini. E loro: ‘Ricominciare!’.
”Il Giubileo è la possibilità di un nuovo inizio per tutti”. ”L’accoglienza del Regno di Dio ci faccia pellegrini di speranza e messaggeri della misericordia del Padre che perdona sempre”, ricorda. ”Non dimenticate: Dio perdona tutto”, ribadisce il Papa.
Preghiamo per la pace, non dimentichiamo mai che la guerra è una sconfitta sempre. Preghiamo per i paesi in guerra, che arrivi la pace”. È il nuovo appello del Papa al termine dell’udienza giubilare. ”E noi dobbiamo?”, chiede di nuovo ai pellegrini che affollano l’Aula Paolo VI che in coro rispondono: ”Ricominciare!”.
Il Papa esprime anche il suo dolore per gli incendi nell’area di Los Angeles. Bergoglio esprimendo la sua tristezza ”per la perdita di vite e la diffusa distruzione causata dagli incendi”, assicura la sua ”vicinanza spirituale alla comunità colpita da questa tragedia”. Allo stesso tempo prega ”per gli sforzi del personale dei servizi di emergenza ”.
Foto: Vatican Media