Come ogni martedì torna la rubrica dedicata alla figura di Tommaso da Olera, il frate cappuccino vissuto a cavallo tra Cinquecento e Seicento e proclamato Beato nel 2013. Il testo è tratto da “Tommaso da Olera, saggezza umana e sapienza divina” a cura di Clemente Fillarini, Messaggero di Sant’Antonio Editrice.
La riflessione di oggi
Partendosi i Magi contenti e allegri, apparendo la stella di nuovo tutta fiammeggiante, tornarono a seguire il viaggio e la cara guida, conducendoli quella alla volta di Betlemme (I 356).
Abbiamo tante guide oggigiorno: dai libri appositamente compilati per prepararci a visitare e gustare i tanti beni storici, artistici e bellezze naturali che abbiamo, alle persone che ci istruiscono o ci accompagnano in percorsi pericolosi, fino ai manuali per l’uso di veicoli e tanti altri strumenti e marchingegni che ci facilitano la vita. Fra Tommaso, invece, cerca una guida sicura soprattutto per salvaguardare la vita dell’anima.
«Dio è il maestro, guidando le anime per via incognita» (II 634), ma «molte volte si mette impedimento alle grazie divine, massimamente a chi non ha guida» (II 584). Riconoscere la propria “nullità” «è di pochi: e quelli pochi sono da Dio guidati. Non già che Dio non voglia guidare ognuno, ma per la poca corrispondenza che ha l’uomo con i lumi celesti, si rende indegno delle grazie divine» (II 615). «E se non hai maestri che ti guidino, ricorri al tuo Dio e a tutti i santi, i quali seguirono le orme del Signore: quelle ti condurranno agli eterni pascoli del paradiso» (II 257); ma se questi «non praticano in se stessi l’amore di Dio, non possono né anche guidare anime per la retta via dell’amor mio» (II 301). «La dolcezza che gusta la parte inferiore [corpo] dà forza e vigore affinché segua la superiore [spirito], ancorché la guidi per vie strane e difficili» (II 619). «Non essendo in questa vita altro bene se non temere, amare questo nostro sì caro Dio, mai dobbiamo fermarci in altro oggetto se non in Dio, sommo bene. Questo bene vi sia radicato nel cuore per amore, il cui amore vi sia la vostra guida, scorta per unirvi, per trasformarvi nell’amato Cristo» (IV 140). Gli apostoli a Maria che stava per essere assunta in cielo: «Perché così presto, o nostra speranza, o nostra guida, ci volete lasciare?» (I 299); e fra Tommaso: «O Madre di Dio, regina degli angioli, nostra vera speranza, nostra guida e vera tramontana, nostra quiete e pace, gloria e felicità nostra» (II 265).