“La proposta di papa Leone è bellissima. ‘Io impiegherò ogni sforzo, e la Santa Sede è a disposizione’. È chiaro che è sempre stata a disposizione, però il Papa si è esposto”. Lo ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi al Festival dell’Economia di Trento, in merito alle dichiarazioni di papa Leone XIV sul tema della pace.
“Nella bolla dell’anno del Giubileo, Spes non confundit, perché speranza è la parola del Giubileo, papa Francesco aveva chiesto che non venisse a mancare l’impegno della diplomazia per costruire con coraggio e creatività spazi di trattativa finalizzati ad una pace duratura. Il cristiano deve amare i nemici. E se tu ami il nemico non è più un tuo nemico”, ha aggiunto Zuppi.
Il presidente della Cei ha parlato anche dell’importanza di conservare le immagini della guerra. “Papa Francesco portava sempre con sé quella foto di un bambino di Hiroshima che portava il fratellino morto con fierezza. Dobbiamo salvare nel cuore, nel nostro disco rigido, delle immagini. Perché altrimenti la guerra si stempera. Diventa numero, diventa statistica, diventa geopolitica. Tutte cose vere. Ma se perdo la percezione fisica dell’orrore della guerra mi ci abituo. Diventa normale”, ha concluso Zuppi. “Quello che ha lasciato papa Francesco è ‘Siamo sulla stessa barca’ e la casa è una, impariamo a viverci non da estranei, ma da fratelli tutti. E per i cristiani che soltanto incontrando l’altro capisci chi sei.
Credo che sia una grande eredità, faticosa, tanto più in una sbornia di individualismo e di tentazione di star bene, in un mondo sempre più caotico, chiudendoci e credendo che chiudendoci difendiamo la nostra identità. Mentre invece con grande coraggio dobbiamo sapere che la nostra identità la troviamo solo in mezzo agli altri, non isolandoci”. Lo ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi al Festival dell’economia di Trento, parlando dell’eredità di papa Francesco.