L’appartenenza religiosa degli stranieri in Italia “rappresenta un tassello fondamentale per la comprensione della persona integrale, e continua a giocare un ruolo chiave nel senso di partecipazione alla comunità”, osserva il Rapporto Immigrazione 2025 di Caritas-Migrantes, presentato ieri.
Si stima che all’inizio del 2025 il totale dei cristiani superi ancora la maggioranza assoluta degli stranieri residenti in Italia, raggiungendo il 51,7%, seppure in calo rispetto al 53% stimato per il 2024 e al 53,5% del 2023: si tratterebbe di circa 1,5 milioni di ortodossi (28,5% degli stranieri residenti in Italia, per lo più originari della Romania), 900 mila cattolici (16,6%, soprattutto da Filippine, Perù, Albania e Polonia), 143 mila evangelici (2,6%), 92 mila copti, insieme a 135 mila i fedeli di altre religioni cristiane (4,2% in totale).
Più numerosi risulterebbero i cittadini stranieri di religionemusulmana: 1,7 milioni (il 31,1% di tutti gli stranieri), originari soprattutto del Marocco, ma con un sostanziale aumento dal Sud-Est asiatico (Bangladesh e Pakistan, che superano Albania ed Egitto). In aumento rispetto allo scorso anno sarebbero buddisti (178 mila, 3,3%), induisti (117 mila, 2,2%) e quanti professano altre religioni, compresa quella sikh (2,2%): confessioni ancora poco consistenti dal punto di vista numerico in Italia, sebbene in aumento quantitativo. In controtendenza gli atei o agnostici, in diminuzione rispetto allo scorso anno (507 mila, il 9,3% del totale degli stranieri in Italia).
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