“Viaggio in dignità: ascolta, sogna, agisci” è il tema della Giornata internazionale di preghiera e consapevolezza contro la tratta di esseri umani che si terrà l’8 febbraio, una data stabilita da Papa Francesco nella festa di San. Bakhita, una donna africana che prima di diventare suora è stata schiava e che è un simbolo nella Chiesa della lotta contro questo flagello, che colpisce milioni di persone.
Santa Josephine Bakhita, sudanese di nascita e cittadina italiana naturalizzata, ha vissuto in prima persona gli orrori della schiavitù per gran parte della sua vita. Il nome “Bakhita” significa “fortunato” e le è stato dato quando aveva 9 anni dai mercanti di schiavi, mentre il nome “Josephine” le è stato dato 12 anni dopo quando è stata battezzata.
Il programma
Un comunicato stampa degli organizzatori ha spiegato che “la tratta di esseri umani è il processo attraverso il quale le persone sono costrette o attirate da false prospettive, reclutate, trasferite e costrette a lavorare e vivere in condizioni di sfruttamento o abusive. È un fenomeno, come avvertono i recenti rapporti delle Nazioni Unite, in continua e drammatica evoluzione”. Una settimana di attività è stata pianificata a Roma dal 2 all’8 febbraio per sensibilizzare su questo male. A Roma sono arrivati cinquanta giovani rappresentanti di organizzazioni partner tra cui studenti, volontari, ricercatori, artisti, comunicatori e attivisti. I giovani sono arrivati a Roma e ci sono diverse attività di formazione in programma per sabato 3 febbraio. Domenica 4 febbraio, ha partecipato all’Angelus del Santo Padre in Piazza san Pietro in Vaticano. Il 6 febbraio alle 16:15 ora locale ci sarà un flashmob anti-traffico in Piazza Santa Maria in Trastevere a Roma. Poi alle 17:30 nella Basilica di Santa Maria in Trastevere ci sarà una veglia di preghiera ecumenica in cinque lingue – italiano, inglese, francese, spagnolo e portoghese – che evidenzia i cinque elementi naturali di acqua, fuoco, aria, metallo e terra. Il 7 febbraio, i giovani delegati parteciperanno all’udienza generale di Papa Francesco nella Paul VI Hall.
Il pellegrinaggio di preghiera
L’8 febbraio si terrà in tutto il mondo un pellegrinaggio online di preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani. Inizierà alle 9:30 in Oceania, seguita da Asia, Medio Oriente, Africa, Europa, Sud America e si concluderà infine alle 16:30 in Nord America. Sono attesi la partecipazione di oltre 50 paesi e un messaggio speciale del Santo Padre. L’evento sarà trasmesso in cinque lingue. “Il traffico è intorno a noi, nelle nostre città, ma è spesso invisibile ai nostri occhi. Con questo giorno, vogliamo aumentare la consapevolezza della tratta, riflettere sulla situazione di violenza e ingiustizia subita dalle vittime di questo fenomeno globale e proporre soluzioni concrete”, ha affermato la sorella Maryknoll Abby Avelino, coordinatrice dell’evento. Avelino ha invitato “tutti ad ascoltare e osservare attentamente, a sognare insieme ai giovani un mondo migliore e ad agire per il cambiamento, partendo dall’impegno personale, comunitario e istituzionale per contrastare efficacemente le cause della tratta e dello sfruttamento”. Tutte queste iniziative sono coordinate da Talitha Kum, la rete internazionale contro la tratta di esseri umani, con più di 6.000 donne religiose, amiche e collaboratrici. L’evento è promosso anche dall’Unione Internazionale dei Superiori Generali e dall’Unione dei Superiori Generali in collaborazione con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, il Dicastero per la Comunicazione, la Rete Mondiale di Preghiera del Papa e la Caritas Internazionale, tra gli altri. Gli organizzatori chiedono alle persone di inviare un tweet l’8 febbraio usando l’hashtag ufficiale del giorno: #PrayAgainstTrafficking. (ACI Prensa).
Per ulteriori informazioni, visita il sito web della Giornata internazionale di preghiera e consapevolezza contro la tratta di esseri umani.