Qualche giorno fa nella Repubblica Democratica del Congo si sono riaperte le scuole e nella periferia est di Goma, nel nord Kivu, si è avviato l’anno scolastico anche nella scuola della Comunità di Sant’Egidio dedicata a Floribert Bwana Chui.
La scuola sorge nel quartiere periferico di Mugunga dove il campo profughi continua a crescere. Purtroppo il perdurare della situazione di guerra nella regione – con differenti milizie che hanno occupato varie città e villaggi – costringe ancora tanti congolesi a lasciare le loro case per sfuggire a violenze e razzie. Lo stesso campo è stato tragicamente oggetto di bombardamenti nel mese di maggio, con la morte di almeno 15 persone. Ad oggi in RDC ci sono circa 7 milioni di rifugiati interni, ed il campo di Mugunga ha assunto i numeri di una città: ad oggi vi alloggiano oltre 75.000 persone registrate.
La Scuola “Floribert Bwana Chui” rappresenta un segno di stabilità di vita e di speranza in un’esistenza segnata da grandi precarietà. “Purtroppo quella che si sperava fosse una situazione temporanea, è divenuta una condizione che perdura da anni e non sappiamo per quanto ancora: i bambini rischiano di perdere anni preziosi, oltre a vivere in una situazione di grave deprivazione”, racconta la responsabile Aline Minani. “Così la nostra scuola è una risposta importante: qui dalle 6.30 alle 17.30 si formano tre diversi livelli scolastici, con oltre 1200 bambini che hanno cominciato la scuola. La scuola è energeticamente indipendente grazie all’installazione di pannelli solari e abbiamo anche un forno in cui facciamo il pane ed un orto: per i bambini del campo è infatti prevista una mensa. Ora stiamo provando a capire come aprire altre “scuole” in emergenza per rispondere agli altri circa 30.000 bambini del campo che ne sono privati”, aggiunge Aline.
La scuola, visitata lo scorso anno dal Presidente della Comunità Marco Impagliazzo, è dedicata a Floribert Bwana Chui, giovane membro della Comunità di Goma, ucciso nel 2007 per essersi opposto ad un tentativo di corruzione per far passare un carico di riso avariato. La fama di martirio di Floribert ha portato ad una causa di beatificazione che sta concludendo il suo percorso presso la Congregazione delle Cause dei Santi.