“La Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus richiama l’attenzione della nostra comunità sulla terribile prova affrontata in occasione della pandemia e costituisce occasione di vicinanza ai familiari dei tanti deceduti a causa della pervasiva diffusione del Covid-19″. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Pagina dolorosa della storia recente del nostro Paese e del mondo intero, la crisi -ribadisce il Capo dello Stato- è suonata terribile esperienza delle sfide di fronte alle quali può trovarsi l’umanità e di come solo una risposta coordinata a livello globale sia stata in grado di farvi fronte, con l’accelerazione nella messa in opera delle più recenti scoperte della ricerca in cui protagonista è stata l’Unione europea”.
“La memoria collettiva ne è uscita segnata ed è giusto, tuttavia, ricordare come lo sforzo sinergico e solidale delle Istituzioni ad ogni livello, del personale sanitario, dei volontari e società civile, abbia consentito di arginare un nemico intangibile all’insegna di una rinascita globale. In questa Giornata la Repubblica -conclude Mattarella- commemora le vittime dell’epidemia e rinnova sentimenti di profondo cordoglio a tutti i familiari”.
La commemorazione a Bergamo
A Bergamo si è svolta la commemorazione delle vittime del Covid: presenti Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia, e Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, accolti dal sindaco Giorgio Gori. Gentiloni ha fatto riferimento alle immagini di quando i carri militari con le bare lasciavano Bergamo: “Quelle immagini hanno anche risvegliato qualcosa nella coscienza dell’Europa, la necessità di un grande intervento comune di solidarietà dopo le prime settimane di chiusura ed egoismi nazionali. Oggi sono qui per rendere omaggio alle vittime e alle famiglie e per ringraziare il personale sanitario”.
Un albero di ulivo in ricordo delle vittime del Covid
Oggi il cardinale vicario Angelo De Donatis ha presieduto la celebrazione eucaristica al Nuovo Santuario della Madonna del Divino Amore, a Castel di Leva, a Roma. “Durante la liturgia, si è pregato in modo particolare per quanti hanno perso la vita e per quanti sono guariti; al termine della celebrazione è stato piantato un ulivo a ricordo della Giornata”, specifica in una nota ufficiale il Vicariato di Roma.
“Per noi credenti la memoria coincide sempre con il celebrare l’Eucaristia – osserva il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per l’ambito della Diaconia della carità – anche perché tante persone morte in quel periodo non hanno avuto funerali. Quello di oggi è stato un modo, come comunità diocesana, non per celebrare il dolore, ma per superare il dolore». La pianta di ulivo poi vuole essere «un ricordo specifico e concreto», ha sottolineato ancora il presule.