Il 25 giugno la Chiesa celebra la memoria di San Massimo, vescovo vissuto nel IV secolo, noto per la sua fede incrollabile e per l’impegno nella difesa dell’ortodossia cristiana contro le eresie del suo tempo. La sua figura è legata soprattutto alla città di Torino, di cui fu vescovo e guida spirituale per molti anni.
Vita di San Massimo
Nato probabilmente in Piemonte, San Massimo divenne vescovo di Torino intorno all’anno 398. Fu uno dei primi vescovi della città e si distinse per il suo zelo pastorale e per le omelie ispirate che hanno attraversato i secoli. Predicò con fervore contro il paganesimo e il lassismo morale, guidando il suo gregge verso una fede più autentica e coerente.
La sua opera di evangelizzazione fu accompagnata da una grande attenzione verso i poveri e i bisognosi. San Massimo è considerato uno dei primi scrittori cristiani dell’Italia settentrionale e ci ha lasciato numerosi sermoni che testimoniano la profondità della sua teologia e della sua spiritualità.
Il Culto
San Massimo morì intorno al 420 d.C. e fu subito venerato come santo. La sua memoria è particolarmente viva a Torino, dove il suo culto è rimasto forte nei secoli. Le sue reliquie sono conservate nella Cattedrale di San Giovanni Battista.
Messaggio Spirituale
San Massimo invita ancora oggi i fedeli a vivere la fede con coerenza e coraggio. Il suo esempio di pastore attento e predicatore instancabile è un modello per i vescovi e per tutti i cristiani impegnati nella diffusione del Vangelo.