Diciassette anni fa c’era il vento in Piazza San Pietro a girare le pagine del Vangelo posto sulla bara di Giovanni Paolo II. Le esequie vennero celebrate da quello che al tempo era il cardinale Joseph Ratzinger: vi parteciparono più di 200 delegazioni ufficiali, oltre ai rappresentanti di tutte le religioni. Giovanni Paolo II fu sepolto nelle Grotte Vaticane, sotto la basilica, nella stessa tomba che ora conterrà le spoglie di Benedetto dopo che Wojtila è stato spostato all’interno della Basilica.
L’ultimo funerale di un Papa
Fu quello l’ultimo funerale di un Papa. Quello celebrato oggi è stato, invece, un unicum. Lì, sul sagrato, c’era il Papa, Francesco, che presiedeva i funerali di un altro Papa, in questo caso emerito. Niente funerale di Stato perché il regnante è Francesco non Benedetto. Su Roma oggi non spirava il vento, ma c’era una nebbia fitta all’inizio della cerimonia. Il Vangelo di colore rosso aperto sulla bara di Ratzinger era stato appoggiato prima della cerimonia da Padre Georg, il fedelissimo segretario del Papa Emerito. Le pagine sono rimaste immobili quasi a significare le differenze tra gli ultimi due Papi che si sono succeduti prima di Bergoglio.
Il ricordo di Papa Francesco
Papa Francesco ha ricordato nella sua omelia il Pontefice Emerito. Molte le citazioni di testi di Benedetto. “Anche noi, saldamente legati alle ultime parole del Signore e alla testimonianza che marco’ la sua vita – ha detto il Papa – vogliamo, come comunità ecclesiale, seguire le sue orme e affidare il nostro fratello alle mani del Padre: che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita”. Poi Papa Francesco è ricorso ad una immagine: “Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la voce del Signore”.
Un ricordo delicato
Un ricordo delicato. Da Papa a Papa. “Siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli, ancora una volta, l’amore che non si perde; vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni”. Tra le citazioni quella tratta dall’omelia di inizio pontificato di Benedetto, il 24 aprile 2005. Piazza San Pietro era piena. Duecentomila persone in tre giorni sono passate dalla Basilica per rendere omaggio alla salma di Joseph Aloisius Ratzinger. Si è andati oltre alle previsioni. Pochi si aspettavano questo affetto e questo bagno di folla. I fedeli hanno guardato oltre all’apparente rigidezza bavarese; hanno salutato per l’ultima volta un Papa, il 265esimo della Chiesa cattolica.
L’ultimo incontro dei due Papi
Quello che dopo 7 anni e 315 giorni ha compiuto il gesto inimmaginabile delle dimissioni. Una decisione che rimarrà nella storia, ma che nulla ha influito sull’amore riversato dai fedeli su Benedetto XVI. Oltre agli applausi della Piazza quando la bara è rientrata nella Basilica di san Pietro si è levato il grido “Santo subito”. I due Papi, oggi, si sono incontrati per l’ultima volta. Benedetto riposerà nelle Grotte Vaticane, a 30 metri dalla tomba di San Pietro. Il “fedele amico dello Sposo” è nelle mani del Padre.