“Lo sport come vita, arte, disciplina, passione condivisa, che non si può comprare. Lo sport è gioia, dono del Creatore: tutto questo si celebra in Gigi Riva, i meriti sportivi e la grandezza dell’uomo, non sorprende la presenza oggi di tanti amici a ammiratori”. È iniziata così l’omelia dell’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, ai funerali di Riva. “Sono molte le immagini di questi giorni che celebrano la bellezza e la potenza di Riva, la sua esultanza con le lunghe braccia al cielo. Corri di nuovo e tieni ancora alte le tue braccia al cielo, corri e guarda in alto, in cielo con i tuoi genitori e la tua amata sorella ”
Le esequie seguite da migliaia di persone
Un lunghissimo applauso ad accogliere il feretro, davanti alla Basilica di Bonaria. Decine di migliaia persone, accalcate e commosse, per dare l’ultimo saluto a Gigi Riva. Tantissimi già in fila da questa mattina, giunti da ogni parte della Sardegna. È così che Cagliari e l’Italia si sono preparate per dare l’ultimo addio al bomber dello scudetto rossoblù e capocannoniere della Nazionale. E’ ancora il più prolifico goleador con la magli azzurra della storia: 35 gol. La salma è arrivata accompagnata dai familiari e dagli amici. A precederla i due figli, Nicola e Mauro. Sulla bara, con dietro i gonfaloni della Regione Sardegna e della città, sotto un tappeto di rose rosse, sono state apposte due maglie numero 11, una della nazionale azzurra, l’altra del Cagliari Calcio.
Le parole dell’ Arcivescovo
«In questi giorni abbiamo celebrato tutto questo in Gigi Riva, ma anche, e forse soprattutto, altro – le parole dell’arcivescovo Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei -. Abbiamo ricordato i meriti dello sportivo e ammirato la grandezza dell’uomo, la sua generosità e riservatezza, quella profondità di amore e dolore, di passione e malinconia, mai gridata, che si lasciava leggere con schiettezza ma mai possedere, che non si poteva né vendere né comprare. Non sorprende, allora, la presenza dei suoi ammiratori e amici e di questo popolo di Cagliari e di Sardegna che è stato per lui una dimora accogliente lungo la vita. Ha trovato in questo popolo una dimora bella, piena di calore e rispetto, di cui ha voluto condividere la bellezza e il cammino, le strade e l’odore del mare. Qui ha piantato la tenda della sua famiglia, ha cresciuto i suoi figli, Mauro e Nicola. Riva si è sentito parte di questo popolo che lo ha accolto come un figlio prediletto e che lo ha amato con devota ammirazione e rispetto pieno di gratitudine. Adesso il cuore di Cagliari è qui, lo saluta e prega per lui il Signore che ama la vita».
Il ricordo
Molte le immagini evocate da Baturi, «la maggior parte delle quali fissano l’eleganza della corsa, la bellezza e la potenza del gesto. E poi, dopo la rovesciata di Vicenza o il sinistro di Città del Messico, quella esultanza spontanea, come tutti noi da bambini, a braccia alzate, guardando il cielo e correndo incontro all’abbraccio dei compagni. Corri di nuovo, caro Gigi, e tendi ancora quelle tue lunghe braccia al cielo, corri e guarda in alto. Noi oggi preghiamo perché il Signore ti venga incontro e ti abbracci in quella dimora dove potrai conoscere la Verità e vivere l’Amore senza ombra e senza fine».
La tomba di Gigi Riva
Gigi Riva è stato sepolto nel cimitero monumentale di Bonaria, in una cappella proprio accanto alla Basilica dove si sono svolti i funerali. La cerimonia è stata strettamente privata, riservata quindi ai familiari.
Foto: Ansa.