Interiorità, unità, amore e gioia: per Leone XIV questi devono essere i principi della missione degli educatori nelle scuole e nelle università. Sono “aspetti della dottrina” di sant’Agostino che il Pontefice ritiene “fondamentali per l’educazione cristiana”. “Vorrei diventassero i cardini di un cammino da fare insieme”, dice, ricordando la sua esperienza come insegnante nelle istituzioni educative dell’Ordine agostiniano ai 15 mila docenti e professori “provenienti da tutto il mondo e impegnati ad ogni livello”, riuniti in Piazza San Pietro in occasione del Giubileo del mondo educativo. Auspicando che l’incontro di oggi, 31 ottobre, possa essere “l’inizio di un percorso comune di crescita e arricchimento reciproco”, Leone ammonisce dal pericolo di danneggiare il ruolo sociale e culturale dei formatori che sarebbe un “ipotecare il proprio futuro” e mette in guardia dai rischi dell’Intelligenza Artificiale che potrebbe “isolare ulteriormente studenti già isolati”.
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Il vero maestro è dentro
Nel suo discorso, il Papa – che prima di raggiungere il sagrato della Basilica vaticana compie un ampio giro sulla jeep bianca nell’emiciclo del Bernini per salutare i pellegrini – sottolinea, anzitutto, che è “grazie alla luminosa costellazione di carismi, metodologie, pedagogie ed esperienze” e all’“impegno ‘polifonico’ nella Chiesa, nelle diocesi, in congregazioni, istituti religiosi, associazioni e movimenti” che gli educatori garantiscono “a milioni di giovani una formazione adeguata, tenendo sempre al centro, nella trasmissione del sapere umanistico e scientifico, il bene della persona”. Quindi si sofferma su ognuno dei “punti cardine” indicati agli insegnanti e sull’interiorità cita, per ribadire che è nel cuore che Dio parla, quanto detto dal vescovo di Ippona nel Commento alla Lettera di San Giovanni: “Il suono delle nostre parole percuote le orecchie, ma il vero maestro sta dentro”.
È un errore pensare che per insegnare bastino belle parole o buone aule scolastiche, laboratori e biblioteche. Questi sono solo mezzi e spazi fisici, certamente utili, ma il Maestro è dentro. La verità non circola attraverso suoni, muri e corridoi, ma nell’incontro profondo delle persone, senza il quale qualsiasi proposta educativa è destinata a fallire. Noi viviamo in un mondo dominato da schermi e filtri tecnologici spesso superficiali, in cui gli studenti, per entrare in contatto con la propria interiorità, hanno bisogno di aiuto. E non solo loro.
La formazione cammino che unisce insegnanti e alunni
Agli educatori, che “frequentemente stanchi e sovraccarichi di compiti burocratici” rischiano di dimenticare che “il cuore parla al cuore”, come soleva ripetere san John Henry Newman, il Pontefice rammenta l’invito di sant’Agostino a “non guardare fuori”, a ritornare a sé stessi, perché “la verità risiede dentro” di sé, e invita “a guardare alla formazione come a una via su cui insegnanti e discepoli camminano insieme”, nella consapevolezza “di non cercare invano ma, al tempo stesso, di dover cercare ancora, dopo aver trovato”. Perché “solo questo sforzo umile e condiviso”, da considerare come “progetto educativo” nei contesti scolastici, “può portare alunni e docenti ad avvicinarsi alla verità”.
La dimensione del “con”
A proposito dell’unità, Leone, torna a parlare del suo motto, In Illo uno unum, “espressione agostiniana”, tratta dall’Esposizione sul Salmo 127,3 “che ricorda che solo in Cristo troviamo veramente unità, come membra unite al Capo e come compagni di viaggio nel percorso di continuo apprendimento della vita”. È la “dimensione del ‘con’, costantemente presente negli scritti” del grande padre della Chiesa, per il Papa “fondamentale nei contesti educativi, come sfida a “decentrarsi” e come stimolo a crescere”. Da qui la decisione “di riprendere e attualizzare il progetto del Patto Educativo Globale” di Papa Francesco.
L’insegnamento non può mai essere separato dall’amore
Quanto all’amore, il Pontefice richiama il “distico agostiniano … ‘L’amore di Dio è il primo che viene comandato, l’amore del prossimo è il primo che si deve praticare'”, perché ciascuno possa riflettere sul modo in cui impegnarsi “per intercettare le necessità più urgenti”, “costruire ponti di dialogo e di pace, anche all’interno delle comunità docenti”, “superare preconcetti o visioni limitate”, aprirsi “nei processi di co-apprendimento” e andare “incontro e rispondere alle necessità dei più fragili, poveri e esclusi”.
Condividere la conoscenza non è sufficiente per insegnare: serve amore. Solo così essa sarà proficua per chi la riceve, in sé stessa e anche e soprattutto per la carità che veicola. L’insegnamento non può mai essere separato dall’amore, e una difficoltà attuale delle nostre società è quella di non saper più valorizzare a sufficienza il grande contributo che insegnanti ed educatori danno, in merito, alla comunità. Ma facciamo attenzione: danneggiare il ruolo sociale e culturale dei formatori è ipotecare il proprio futuro, e una crisi della trasmissione del sapere porta con sé una crisi della speranza.
Svegliare sorrisi
Infine l’incoraggiamento ai maestri ad educare con il “sorriso” e a “svegliare sorrisi nel fondo dell’anima” dei loro alunni. Il Papa guarda alla realtà contemporanea e agli attuali “contesti educativi” e, preoccupato della crescita dei “sintomi di una fragilità interiore diffusa, a tutte le età”, esorta a non “chiudere gli occhi davanti a questi silenziosi appelli di aiuto” e a sforzarsi “di individuarne le ragioni profonde”. E circa l’Intelligenza Artificiale, avverte che “con la sua conoscenza tecnica, fredda e standardizzata, può isolare ulteriormente studenti già isolati, dando loro l’illusione di non aver bisogno degli altri o, peggio ancora, la sensazione di non esserne degni”. Per questo Leone insiste sull’importanza del compito cui sono chiamati gli insegnanti e si serve di una frase di Sant’Agostino per evidenziare l’ultima raccomandazione: la gioia.
Il ruolo degli educatori, invece, è un impegno umano, e la gioia stessa del processo educativo è tutta umana, una “fiamma che fonde insieme le anime e di molte ne fa una sola”. (Vatican News).







