La Chiesa lancia un appello all’Europa affinché non si blindi ma piuttosto apra all’accoglienza dei migranti con nuove politiche che superino la logica dell’emergenza e della sicurezza. Sono sessanta i vescovi che si sono radunati a Marsiglia da tutte le sponde del Mediterraneo per chiedere un nuovo sguardo per quella gente che si muove per scappare dalle guerre o comunque alla ricerca di migliori condizioni di vita. E domani il Papa si recherà proprio a Marsiglia per partecipare e poi chiudere questi “Incontri del Mediterraneo” nel corso dei quali si parlerà anche delle guerre e dei cambiamenti climatici.
Il viaggio del Papa
È il viaggio apostolico più ‘politico’ di Papa Francesco in questo 2023, secondo molti osservatori. Il Pontefice parlerà ai vescovi ma è evidente che le sue parole arriveranno anche ai governi che in queste ore in Europa si interrogano sulla gestione delle migrazioni. Come primo atto a Marsiglia il Papa domani pomeriggio renderà omaggio ai migranti che sono rimasti vittime nelle loro traversate in mare. Quel mare, il Mediterraneo, che Papa Francesco ha più volte definito “il cimitero più grande d’Europa”.
Il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, chiede di non lasciare soli gli abitanti di Lampedusa e di tutte le zone di approdo dei migranti: “Coloro che si impegnano nel prendersi cura dei migranti e dei rifugiati non possono essere lasciati soli ad affrontare queste situazioni”. “Attualmente è in discussione più di un piano d’azione a livello politico. Non solo in Italia, ma anche in Europa. Mi vengono in mente sia i diversi progetti di sviluppo in Africa, sia il Nuovo Patto sullaMigrazione e l’Asilo. È necessario che sul Patto si trovi un consenso il più presto possibile. Tutti i Paesi europei – sottolinea Parolin – devono assumersi la responsabilità della situazione nel Mediterraneo insieme”.
L’apertura dei lavori
Aprendo i lavori a Marsiglia i vescovi del Mediterraneo hanno lanciato un preciso appello: “L’Europa deve pensare ad una politica positiva verso la migrazione”. “Non si può pensare a politiche solamente poliziesche o semplicemente repressive. Non si può pensare di chiudere tutto come non si può solamente pagare altri Paesi perché facciano il lavoro di fermare i migranti”, ha detto il card. Cristóbal López Romero, arcivescovo di Rabat (Marocco). Presente a Marsiglia anche la Conferenza episcopale italiana con il segretario generale, mons. Giuseppe Baturi, il quale pone l’accento anche sulla libertà di non partire: “Tentare di sviluppare un approccio coordinato; salvare vite; tenere conto della situazione dei Paesi di origine, perché la vera libertà consiste anche nella libertà di restare”. (ANSA).