“Carlo è stato un vero ed efficacissimo influencer di Dio”: a sottolinearlo è la mamma di Carlo Acutis, Antonia Salzano, nella nuova edizione del libro “Il segreto di mio figlio”, scritto con Paolo Rodari per le edizioni Piemme.
La nuova edizione è stata realizzata per la canonizzazione del giovane che è in programma per il 27 aprile, in occasione del Giubileo degli adolescenti.
“Da madre e da credente – sottolinea Salzano – vivo questa notizia con profonda gioia. Dio, che mi ha rapito in Cielo Carlo tanti anni fa, mi restituisce oggi san Carlo Acutis, un figlio nuovo che non solo io, ma tutta la santa Chiesa con me pregherà”.
La canonizzazione del giovane Acutis si preannuncia come uno degli avvenimenti principali di questo Giubileo 2025. Voluta con decisione da Papa Francesco, registra già grandissime adesioni con oltre 120mila presenze e la necessità di installare maxischermi nella zona del Vaticano per consentire la partecipazione anche a tutte le persone che non riusciranno ad entrare in Piazza San Pietro.
Ma chi è il giovane venerato in tutto il mondo e che è già considerato il patrono di Internet? Lo racconta la mamma nel suo libro partendo dalla fine, dagli ultimi giorni vissuti accanto al figlio che, a soli 15 anni, morì per una leucemia fulminante.
Di fronte alla malattia quell’adolescente non perse la sua serenità che era cresciuta negli anni, insieme al suo rapporto con Dio. Quando il medico diagnosticò il male, inizialmente scambiato per una influenza, “ci fece un grande sorriso e ci disse: ‘Il Signore mi ha dato una sveglia!'”. E la mamma oggi ricorda: “Illuminò la nostra ora più buia, lo shock di una notizia sconvolgente, Non sprecò parole di preoccupazione. Non lasciò che l’ansia o l’angoscia arrivassero a conquistarlo.
Reagì affidandosi al Signore. E in questo affidamento decise di sorridere”. E’ proprio quel sorriso a restare nelle foto che ricordano questo ragazzo che a fine mese diverrà santo. Un ragazzo che amava “Il piccolo principe”, non vestiva firmato, smanettava con il computer per diffondere parole di bene.
Ed è il suo sorriso che accompagna la mamma Antonia che negli anni ha riacquistato la fede proprio grazie al suo ragazzo. “Mio figlio santo? Una delle domande ricorrenti che mi viene posta da quando vado a parlare di mio figlio nelle varie realtà che mi invitano è come ci si senta ad essere la mamma di un beato”, racconta Salzano ammettendo che avere un figlio santo non rende “automaticamente” santi. E conclude: “La vita stessa attraverso le sofferenze e anche le gioie che riserva contribuisce alla nostra santificazione”. (ANSA).