II 29 agosto del 1774, la Curia arcivescovile si espresse favorevolmente riguardo al miracoloso ritrovamento e all’inspiegabile preservazione delle Ostie trafugate dalla chiesa di S. Pietro a Patierno il 24 febbraio del 1772. Nel 1971 è stato indetto l’Anno Eucaristico diocesano per dare modo alla comunità diocesana di prendere coscienza del Miracolo Eucaristico. Purtroppo nel 1978, alcuni ignoti ladri sono riusciti a rubare anche il Reliquiario con le miracolose Particole del 1772.
La storia del miracolo
Questo Miracolo Eucaristico, riconosciuto dalla Chiesa con apposita sentenza e con i pareri scientifici di Melchiorre Vairo e Domenico Cotugno, si riferisce al furto di Ostie consacrate, trafugate nella chiesa da ignoti e ritrovate dopo un mese sotto un mucchio di letame in seguito all’apparizione sul luogo di misteriose luci e di una colomba. Dal punto di vista puramente scientifico sarebbero dovute risultare in stato di decomposizione, invece furono ritrovate del tutto intatte. Lo stesso Vescovo e Dottore della Chiesa Sant’Alfonso Maria de Liguori scrisse un «ragguaglio» sul Prodigio attestandone la veridicità.
Sant’Alfonso attinse grande stimolo
Sant’Alfonso attinse da questo Miracolo Eucaristico grande stimolo e fervore per risvegliare nei fedeli la devozione verso l’Eucaristia: “Io ritengo di essere più che sicuro, per questo l’ho voluto rendere pubblico, che questo fatto avvenuto a Patierno serva a far conoscere la gloria del Santissimo Sacramento dell’altare”. Ma non fu il solo a scrivere ciò: anche i Vescovi della Diocesi così decretarono: “Dichiariamo che la menzionata apparizione dei lumi e la intatta conservazione delle sacre particole è un autentico miracolo dell’operato di Dio”.
La circonferenza delle particole
Le Ostie ritrovate nel territorio del Duca delle Grottolelle (tra Casoria e Capodichino), sono le stesse di quelle rubate nella chiesa di San Pietro a Patierno, poiché è stata verificata l’uguaglianza della circonferenza delle Particole con quella del ferro usato per la loro composizione e incisione, ferro in dotazione presso la parrocchia di San Pietro a Patierno. I vari verbali del processo diocesano portano le date che vanno dal 28 febbraio 1772 al 14 settembre 1774 e in questi atti risulta anche la ricogni- zione delle sacre Particole da parte del Vicario Generale Monsignor Onorati. Le Particole furono poste in «due caraffine incastrate d’argento», chiuse ed annodate con laccetto di seta cerulea e munite del «sigillo di Monsignor Onorati, impresso in cera di Spagna color rosso sopra il nodo di detto laccetto».
Il parere di tre teologi e di tre scienziati
La Curia arcivescovile ascoltò il parere di tre teologi e si avvalse della deposizione di tre uomini di scienza, tra cui il notissimo Dr. Domenico Cotugno della Regia Università di Napoli. I tre scienziati così si espressero: «Segnatamente la straordinaria apparizione dei lumi, variata in tante maniere, e l’intatta conservazione delle dissepolte Particole non possono spiegarsi co’ principi fisici, e superano le forze degli agenti naturali: quindi è che debbono essere considerate come miracolose». II 29 agosto 1774 la Curia emise una sentenza favorevole circa la realtà miracolosa del ritrovamento e della conservazione delle sante Ostie: «Diciamo, decretiamo e dichiariamo che la menzionata apparizione dei lumi e la intatta conservazione delle sacre Particole per tanti giorni sotto il terreno, è stato ed è un autentico e spettabilissimo Miracolo operato da Dio Ottimo Massimo, per illustrare più e più la verità del dogma cattolico ed accrescere maggiormente il culto verso la reale e vera presenza di Cristo Signore nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia». Nel 1972 questa diagnosi veniva riconfermata dal Prof. Pietro De Franciscis, docente di fisiologia umana all’Università degli Studi di Napoli, nella sua «Relazione sul ritrova- mento delle sacre Ostie, avvenuto il 24 febbraio del 1772, in San Pietro a Patierno».
Le parole dell’arcivescovo Ursi
II Giovedì Santo del 1967, nella Bolla di elevazione della chiesa parrocchiale di San Pietro a Patierno a «Santuario Diocesano Eucaristico», il Cardinale Arcivescovo Corrado Ursi scriveva così: «II Prodigio di San Pietro a Patierno è un dono e un monito divino per tutta la nostra arcidiocesi. La sua voce non deve affievolirsi, ma deve efficacemente spingere i fedeli di tutti i tempi a considerare il messaggio riguardante il “Pane della vita per la salvezza del mondo”, lanciato da Gesù a Cafarnao […]. Vogliamo additare il tempio di San Pietro a Patierno come punto da Dio stesso segnato per l’irradiazione eucaristica e la raccolta di anime impegnate nella fede e nell’apostolato». Nel 1971 è stato indetto l’Anno Eucaristico diocesano per dare modo alla Comunità diocesana di prendere coscienza del Miracolo Eucaristico. Nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 1978, alcuni ignoti ladri si sono furtivamente introdotti nella chiesa di San Pietro a Patierno ed hanno portato via, insieme a numerosi altri oggetti sacri di indubbio valore artistico e ad alcune Ostie consacrate, anche il Reliquiario con le miracolose Particole del 1772.
I Miracoli Eucaristici nel Mondo – Mostra internazionale ideata dal servo di Dio, Beato CARLO ACUTIS