“Cari fratelli e sorelle buon giorno. Vi dò il benvenuto, ancora sono un po’ raffreddato e per questo ho chiesto al monsignore di leggere la catechesi. Stiamo attenti che credo ci potrà fare tanto bene”. Così Papa Francesco ha introdotto l’udienza generale cedendo la parola ad un suo collaboratore.
L’appello per la pace
“Per favore perseveriamo nella preghiera per quanti soffrono le terribili conseguenze della guerra”. Papa Francesco legge lo stesso l’appello in lingua italiana nell’Udienza generale di oggi in Piazza San Pietro e chiede ancora una volta la pace.
Anche se raffreddato, il Pontefice racconta una cosa toccante. “Oggi mi hanno portato un rosario, un Vangelo di un giovane soldato morto al fronte. Lui pregava con quelli, tanti giovani vanno a morire, preghiamo il SIgnore perchè ci dia la grazia di vincere qusta pazzia della guerra che sempre è una sconfitta”, dice il Pontefice nei saluti in lingua italiana.
“Il mio pensiero va infine ai malati, agli anziani, agli sposi novelli e ai giovani, specialmente ai tanti studenti presenti, in particolare all’Istituto Carbone e Rosati di Sora. Tutti invito a proseguire con impegno nell’itinerario quaresimale, pronti a compiere gesti di cristiana solidarietà ovunque la Provvidenza vi chiama ad operare”, conclude infine il Papa.
Spesso facciamo i conti con il peggio dell’umano
“Saremmo fuori strada se pensassimo che i santi siano delle eccezioni dell’umanità: una sorta di ristretta cerchia di campioni che vivono al di là dei limiti della nostra specie”. E’ quanto afferma il Papa nella catechesi di oggi dedicata alle virtù. I santi “sono invece coloro che diventano pienamente sé stessi, che realizzano la vocazione propria di ogni uomo.
Che mondo felice sarebbe quello in cui la giustizia, il rispetto, la benevolenza reciproca, la larghezza d’animo, la speranza – si sottolinea nella catechesi del Pontefice – fossero la normalità condivisa, e non invece una rara anomalia! Ecco perché il capitolo sull’agire virtuoso, in questi nostri tempi drammatici nei quali facciamo spesso i conti con il peggio dell’umano, dovrebbe essere riscoperto e praticato da tutti. In un mondo deformato dobbiamo fare memoria della forma con cui siamo stati plasmati, dell’immagine di Dio che in noi è impressa per sempre”.
La catechesi di oggi
La virtù non è “un bene improvvisato e un po’ casuale, che piove dal cielo in maniera episodica. La storia ci dice che anche i criminali, in un momento di lucidità, hanno compiuto atti buoni; certamente questi atti sono scritti nel ‘libro di Dio’, ma la virtù è un’altra cosa”: è quanto sottolinea il Papanella catechesi che è stata letta da un suo collaboratore.
La virtù, per il Papa, “è un bene che nasce da una lenta maturazione della persona, fino a diventare una sua caratteristica interiore. La virtù è un habitus della libertà. Se siamo liberi in ogni atto, e ogni volta siamo chiamati a scegliere tra bene e male, la virtù è ciò che ci permette di avere una consuetudine verso la scelta giusta”.
Rivedi l’Udienza Generale di oggi 13 marzo.
Foto: Vatican Media