“Sentitevi chiamati a elaborare e trasmettere una nuova cultura, fondata sull’incontro tra le generazioni, sull’inclusione, sul discernimento del vero, del buono e del bello; una cultura della responsabilità, personale e collettiva, per affrontare le sfide globali come le crisi ambientali, sociali ed economiche, e la grande sfida della pace”. Lo ha detto il Papa nell’udienza con l’Associazione Italiana Maestri Cattolici e dell’Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori, e all’Associazione Genitori Scuole Cattoliche.
“A scuola voi potete ‘immaginare la pace’, ossia porre le basi di un mondo più giusto e fraterno, con il contributo di tutte le discipline e con la creatività dei bambini e dei giovani. Ma se a scuola voi fate la guerra fra di voi, se a scuola voi fate i bulli con le ragazze e i ragazzi che hanno qualche problema, questo è prepararsi per la guerra non per la pace! – ha aggiunto – Per favore, mai fare il bullying! Lavorate su questo”, ha detto ancora Papa Francesco.
“A me fa dolore quando vedo i bambini che non sono educati e che vanno a lavorare, tante volte sfruttati, o che vanno a cercare da mangiare o cose da vendere dove sono i rifiuti. E’ duro. E questi bambini ce ne sono”, ha concluso il Pontefice.
L’udienza alle Missionarie della Scuola
“Comprendere il presente per capire insieme il futuro dell’Unione in cammino con la Chiesa; in cammino, non ferme – i morti sono fermi! -, in cammino con la Chiesa. È bello!”. Così Papa Francesco nell’udienza alle Missionarie della Scuola, incontrate in occasione del centenario di fondazione dell’Unione Santa Caterina da Siena.
“A volte nella mia vita ho trovato qualche suora che aveva la faccia ‘di aceto’ e questo non è affabile, questo non è una cosa che aiuta ad attirare la gente. L’aceto è brutto e le suore con faccia di aceto, non parliamone! In breve: santità, preparazione e affabilità. Questo vi chiedo”, ha detto.
“Il Signore ci ha fatto vedere che dialogava con tutti, tranne… C’era una persona con cui il Signore non dialogava mai: il diavolo. E quando il diavolo gli si avvicinò per fare quelle domande, il Signore non dialogò con lui. Gli rispose con la Parola di Dio, con la Scrittura”.
“Per favore, dialogate con tutti, tranne che con il diavolo. Il diavolo viene nella comunità, guarda le gelosie, tutte quelle cose che sono di tutti gli umani, non solo delle donne, di tutti, e il diavolo va lì. Con il diavolo non si dialoga. Capito? Con il diavolo non si dialoga – ha detto ancora il Papa – Siate messaggere di affabilità, che è dono dello Spirito, e di gioia, vivendo ogni incontro con riconoscenza solare dell’altro nella sua sacra unicità”.
Foto: Vatican Media