Il cristiano è chiamato ”a sporcarsi le mani: anzitutto, come ci ha detto San Paolo, a pregare, e poi a impegnarsi non in chiacchiere, il chiacchiericcio è una peste, ma a promuovere il bene, a costruire la pace e la giustizia nella verità”. Lo ha ammonito il Papa nel corso dell’udienza generale in piazza San Pietro.
L’esempio del Beato José Gregorio Hernández Cisnero
Bergoglio, dedicando la catechesi allo zelo apostolico, ha invitato i fedeli a seguire l’esempio di un laico: il Beato José Gregorio Hernández Cisneros. ”Veramente – dice il Pontefice- la carità fu la stella polare che orientò l’esistenza del Beato José Gregorio: persona buona e solare, dal carattere lieto, era dotato di una spiccata intelligenza; divenne medico, professore universitario e scienziato. Ma fu anzitutto un dottore vicino ai più deboli, tanto da essere conosciuto in patria come ”il medico dei poveri”. Alla ricchezza del denaro preferì quella del Vangelo, spendendo l’esistenza per soccorrere i bisognosi. Nei poveri, negli ammalati, nei migranti, nei sofferenti, José Gregorio vedeva Gesù. E il successo che mai ricercò nel mondo lo ricevette, e continua a riceverlo, dalla gente, che lo chiama ”santo del popolo”, ”apostolo della carità”, ”missionario della speranza”. Bei nomi eh?”. L’esempio del medico latinoamericano è servito a Papa Francesco per sottolineare: ”Quanto è importante non subire passivamente le cose, ma, come dice la Scrittura, fare ogni cosa di buon animo, per servire il Signore . Chiediamoci, però: da dove veniva a José Gregorio tutto questo entusiasmo, tutto questo zelo? Da una certezza e da una forza.
La grazia di Dio
La certezza era la grazia di Dio. Lui per primo si sentiva bisognoso di grazia, mendicante di Dio. Ed ecco la forza a cui attingeva: l’intimità con Dio. Era un uomo di preghiera. E a contatto con Gesù, che si offre sull’altare per tutti, José Gregorio si sentì chiamato a offrire la sua vita per la pace”. Bergoglio ha quindi interpellato i fedeli: ”Al cospetto di questo testimone chiediamoci: io, davanti a Gesù presente nei poveri vicino a me, di fronte a chi nel mondo più soffre, come reagisco? Faccio qualcosa o resto spettatore? Il Beato José Gregorio ci stimola anche all’impegno dinanzi alle grandi questioni sociali, economiche e politiche di oggi. Tanti ne parlano, tanti ne sparlano, tanti criticano e dicono che va tutto male.”.
La Libia
Non manchi la solidarietà verso le popolazioni libiche colpite da violente inondazioni. Lo chiede il Papa al termine dell’udienza generale: ”Il mio pensiero va alle popolazioni della Libia duramente colpite da violente piogge che hanno provocato allagamenti e inondazioni facendo numerosi morti e feriti e ingenti danni. Invito ad unirvi alla mia preghiera per chi ha perso la vita, per i loro famigliari e gli sfollati. Non manchi la solidarietà verso questi fratelli e sorelle provati così per questa calamità.
Il pensiero per il Marocco
Il Papa rivolge nuovamente il suo pensiero alla popolazione del Marocco colpirà nei giorni scorsi da un devastante terremoto. ”Il mio pensiero – dice il Papa a fine udienza generale- va al nobile popolo marocchino che ha sofferto per questo terremoto. Preghiamo per il Marocco , per gli abitanti. Che il Signore dia loro la forza di riprendersi dopo questo terribile” sisma.