Domani pomeriggio alle 18.00 Papa Francesco incontrerà in Piazza San Pietro circa 50 mila chierichetti da tutta Europa, di cui circa 35 mila tedeschi. E’ iniziato oggi, 29 luglio, il XIII pellegrinaggio a Roma dell’Associazione internazionale dei ministranti (Coetus internationalis ministrantium – Cim). Circa 50 mila i chierichetti e le chierichette da Austria, Belgio, Croazia, Francia, Germania, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Svizzera, Ucraina e Ungheria che fino a sabato 3 agosto vivranno giornate di preghiera, gioia e amicizia. Il motto dell’evento è “Con te”. In pellegrinaggio “sulla tomba di Pietro”, scrive il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, presidente del Cim, in un messaggio di invito all’incontro, “vogliamo sperimentare che siamo Chiesainsieme, una Chiesagiovane e dinamica nella quale voi, in qualità di ministranti, avete un ruolo centrale perché siete speciali testimoni di Gesù Cristo e della Buona Novella nelle vostre parrocchie e diocesi”.
L’incontro
Ai media vaticani il porporato – che oggi ha tenuto anche una conferenza stampa a Roma – spiega che i chierichetti devono essere consapevoli dell’importanza del loro servizio e della loro testimonianza. “Penso che sia un incontro molto importante, perché i chierichetti hanno un impegno meraviglioso. Ogni domenica sono in chiesa per la Messa, per servire la Messa. E poi il tema è ‘Con te’, vuol dire prima con Dio, con Gesù Cristo, ma anche con gli amici, con le amiche. Quando abbiamo una relazione con Gesù, sappiamo che “con te” è anche con il nostro fratello, con la nostra sorella, che è più debole, che è al margine della società”. “Non si può servire la messa senza vivere, senza sentire questa solidarietà e questa missione con i più poveri della società. Un chierichetto, una accolita deve sempre essere accanto alla persona più debole, anche tra gli amici, le amiche.
Il Papa è il grande predicatore del Vangelo, è il grande testimone del Vangelo, lui è Pietro, allora è importante vederlo, sentire la sua voce, avere il suo insegnamento, per fare meglio questo servizio all’altare che è anche servizio al fratello e alla sorella”, spiega Hollerich.
Secondo il cardinale del Lussemburgo, “i ministranti devono sapere che quando servono la messa, quando servono nelle liturgie, sono i rappresentanti del popolo di Dio, sono i rappresentanti dei battezzati. Questo è un grande onore. Il battesimo è una grazia e si può vivere la grazia del battesimo qualitativamente, tramite questo servizio all’altare. Penso che il pellegrinaggio sia un evento molto festoso, gioioso, che offrirà la possibilità di fare nuove amicizie. Tutto questo vuol dire vivere come Chiesa, ‘Con te’, con Gesù e anche con papa Francesco“.