Un messaggio che la prima santa argentina, che sarà canonizzata domenica dal Papa alla presenza del presidente Milei, offre al mondo è ”di non arrendersi di fronte alle avversità, di non desistere di fronte ai nostri buoni propositi di annunciare il Vangelo a tutti, di affrontare le sfide che ciò può rappresentare”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo, oggi, in udienza i pellegrini venuti dall’Argentina per la canonizzazione della Beata Maria Antonia di San Giuseppe de Paz Figueroa, conosciuta come ”Mama Antula”.
Le parole di Papa Francesco su Mama Antula
”La carità di Mama Antula, soprattutto nel servizio a coloro che hanno più bisogno, oggi si impone con grande forza, in una società che corre il rischio di dimenticare che l’individualismo radicale è il virus più difficile da vincere – ha detto Papa Francesco nel discorso letto in spagnolo -. In questa beata incontriamo un esempio e un’ispirazione che ravviva l’opzione per gli ultimi, per quelli che la società scarta: che il suo esempio ci aiuti ad essere segno di amore e tenerezza tra i nostri fratelli”. Il Papa ha evidenziato poi che ”una delle sue principali preoccupazioni, quando venne soppressa la Compagnia di Gesù, fu quella di impartire lei stessa gli esercizi spirituali, per aiutare tutti a scoprire la bellezza della sequela di Cristo. Senza dubbio non fu un compito facile, poiché a causa dell’avversione che si diffondeva contro i gesuiti le costrinsero a proibire gli esercizi, e lei decise di impartirli clandestinamente. E’ importante questa clandestinità”.
Mama Antula: la donna che difese i gesuiti e divenne la prima santa argentina
Mama Antula è il nome popolare di María Antonia de Paz y Figueroa, una donna laica che visse tra il 1730 e il 1799 in Argentina. Fu una figura di spicco nella storia religiosa e sociale del suo Paese, per aver mantenuto viva l’opera dei gesuiti dopo la loro espulsione ad opera dei colonizzatori spagnoli. Fu beatificata nel 2016 e sarà canonizzata domenica 11 febbraio 2024 da Papa Francesco, diventando la prima santa argentina.
Chi era Mama Antula
Mama Antula nacque a Silípica, nella provincia di Santiago del Estero, da una famiglia benestante di origine spagnola. Fin da giovane manifestò una forte vocazione religiosa e una grande devozione per i gesuiti, che avevano fondato le famose riduzioni, comunità di indigeni convertiti al cristianesimo. A 15 anni fece una promessa privata di castità e povertà, e si dedicò alla predicazione degli esercizi spirituali secondo il metodo di sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù.
Nel 1767, per ordine del re di Spagna Carlo III, i gesuiti furono espulsi dai territori del Sud America, accusati di essere una minaccia per il potere coloniale. Mama Antula, che aveva stretto amicizia con molti di loro, decise di continuare la loro missione, nonostante le difficoltà e le persecuzioni. Si mise in cammino per le regioni più povere e remote dell’Argentina, organizzando ritiri spirituali per migliaia di persone, tra cui indigeni, schiavi, soldati, nobili e funzionari. Insegnò loro i principi della fede cattolica, li esortò a una vita morale e li incoraggiò a resistere alle ingiustizie e alle oppressioni.
Nel 1779 si trasferì a Buenos Aires, dove fondò la Casa di Esercizi, un centro di formazione spirituale che divenne un punto di riferimento per la città. Qui visse fino alla sua morte, avvenuta il 7 marzo 1799, assistita da una piccola comunità di donne che la seguivano e che poi diedero origine alla congregazione delle Figlie del Divin Salvatore.
Perché Mama Antula sarà santa
Mama Antula è stata riconosciuta santa dalla Chiesa cattolica per aver vissuto una vita di eroica virtù, di fedeltà al Vangelo e di servizio al prossimo. Il suo esempio di donna laica, coraggiosa e intraprendente, è stato di ispirazione per molte generazioni di argentini, che l’hanno venerata come la madre spirituale della nazione. Il suo culto si è diffuso anche in altri Paesi latinoamericani, dove è invocata come patrona delle missioni, dei ritiri spirituali e dei laici consacrati.
La sua causa di canonizzazione è stata avviata nel 1905 e ha avuto diverse fasi. Nel 2010, Papa Benedetto XVI l’ha dichiarata venerabile, riconoscendo le sue virtù eroiche. Nel 2016, Papa Francesco l’ha beatificata, approvando il miracolo della guarigione di una donna affetta da una grave malattia. Nel 2024, Papa Francesco l’ha canonizzata, confermando il secondo miracolo attribuito alla sua intercessione. La cerimonia di canonizzazione si svolgerà il 11 febbraio 2024, in occasione della Giornata mondiale del malato, nella basilica di San Pietro a Roma.
Foto: Vatican Media