Ha avuto inizio questa mattina il 46° Viaggio Apostolico Internazionale di Papa Francesco che si reca in Lussemburgo e in Belgio. Bergoglio, dopo avere incontrato un gruppo di homeless, si è trasferito in auto all’Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci di Roma-Fiumicino da dove, alle 8.29, è partito – a bordo di un A321 / ITA Airways – alla volta di Lussemburgo. L’atterraggio all’Aeroporto Internazionale di Lussemburgo-Findel è avvenuto alle 9.56. Bergoglio affronterà temi cruciali come il futuro dell’Europa, il ruolo dell’educazione, la pace, il clima e l’immigrazione. Certamente ci sarà anche un riferimento alla piaga degli abusi sessuali dei preti.
La partenza da Roma
Nel momento di lasciare il territorio italiano alla volta del Lussemburgo, papa Francesco ha fatto pervenire al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, il consueto telegramma. “Mosso dal vivo desiderio di incontrare i fratelli nella fede e gli abitanti di quelle care nazioni recando un messaggio di pace e speranza – scrive Bergoglio a Mattarella – mi è gradito rivolgere a lei Signor Presidente l’espressione del mio deferente saluto che accompagno con fervide preghiere per il bene e la prosperità dell’intero popolo italiano”.
Il Papa, sul volo verso il Lussemburgo, non è passato a salutare i giornalisti uno ad uno come di consueto. “Non me la sento di fare il viaggio”, dice indicando il corridoio dell’aereo, “vi saluto da qui”. “Vi ringrazio tanto per la vostra compagnia”, “grazie per il vostro servizio”, ha aggiunto.
L’arrivo in Lussemburgo
Il Papa, al suo arrivo all’Aeroporto Internazionale di Lussemburgo arrivato in Lussemburgo-Findel, il è stato accolto dal Granduca, Enrico di Lussemburgo, dalla Granduchessa Maria Teresa di Lussemburgo, dal Primo Ministro, Luc Frieden, e da due giovani che gli offrono dei fiori. Dopo la Guardia d’Onore, l’esecuzione degli inni, l’onore alle Bandiere e la presentazione delle rispettive Delegazioni, il Papa si è trasferito in auto al Palazzo Granducale per la visita di cortesia al Granduca di Lussemburgo. Alle 10.45, giunto al Palazzo, il Papa è stato accolto all’ingresso principale dal Granduca e dalla Granduchessa di Lussemburgo. Insieme hanno raggiunto il primo piano dove ha avuto luogo la presentazione della famiglia granducale. Quindi si sono recati nella Ballroom per la Firma del Libro d’Onore e le foto ufficiali con i Granduchi, i Granduchi ereditari e la famiglia, e la famiglia granducale. Successivamente Papa Francesco, il Granduca e la Granduchessa hanno raggiunto il Salon des Rois per l’incontro privato che ha avuto luogo dopo la foto ufficiale e lo scambio dei doni. Parallelamente, nel Bureau des Ministres, si è svolto un breve incontro tra il Primo Ministro, con la sua delegazione, e il Sostituto, il Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, il Nunzio Apostolico e il Segretario di Nunziatura. Concluso l’incontro con la delegazione vaticana, il Primo Ministro ha raggiunto il Papa nel Salon des Rois per un breve colloquio. Al termine Papa Francesco si è trasferito in auto al Cercle Cité per l’incontro con le Autorità, la Società Civile e il Corpo Diplomatico.
La dedica sul Libro d’Onore
“La tutela della dignità della persona, il servizio al bene comune, il dialogo e la collaborazione internazionale: ecco cosa rende grande uno Stato”. Lo ha scritto Papa Francesco nel Libro d’Onore del Palazzo Granducale in Lussemburgo.
Il discorso al Cercle Cité alle Autorità, la Società Civile e il Corpo Diplomatico
Il Papa in Lussemburgo evidenzia “il riemergere, anche nel continente europeo, di fratture e di inimicizie che, invece di risolversi sulla base della reciproca buona volontà, delle trattative e del lavoro diplomatico, sfociano in aperte ostilità, con il loro seguito di distruzione e di morte. Sembra proprio che il cuore umano non sappia sempre custodire la memoria e che periodicamente si smarrisca e torni a percorrere le tragiche vie della guerra. Per sanare questa pericolosissima sclerosi, che fa ammalare gravemente le Nazioni e rischia di gettarle in avventure dai costi umani immensi, rinnovando inutili stragi” occorre puntare ai valori che “impediscano l’impazzimento della ragione e l’irresponsabile ritorno a compiere i medesimi errori dei tempi passati”.
I Paesi ricchi aiutino quelli più svantaggiati, ha continuato il Papa nel discorso alle autorità del Lussemburgo sottolineando che “questa è una via maestra per fare in modo che diminuisca il numero di quanti sono costretti a emigrare, spesso in condizioni disumane e pericolose. Il Lussemburgo, con la sua storia peculiare, con la sua altrettanto peculiare posizione geografica, con poco meno della metà degli abitanti provenienti da altre parti dell’Europa e del mondo, sia di aiuto e di esempio nell’indicare il cammino da intraprendere per accogliere e integrare migranti e rifugiati”. “Voi siete un modello”, ha detto il Papa.
Il Pontefice ha anche sottolineato “i vantaggi della pace rispetto agli orrori della guerra, dell’integrazione e promozione dei migranti rispetto alla loro segregazione”, “i benefici della cooperazione tra le Nazioni a fronte delle nefaste conseguenze dell’indurimento delle posizioni e del perseguimento egoistico e miope o addirittura violento dei propri interessi. Vi è infatti un impellente bisogno che quanti sono investiti di autorità si impegnino con costanza e pazienza in oneste trattative in vista della soluzione dei contrasti, con l’animo disposto a individuare onorevoli compromessi, che nulla pregiudicano e che invece possono costruire per tutti sicurezza e pace”.
”Le ideologie sono sempre il nemico della democrazia”, ha ricordato il Papa, a braccio, parlando alle autorità del Lussemburgo. Bergoglio, ripercorrendo la storia del Paese, ha osservato: ”Ammaestrato dalla sua storia, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, il vostro Paese si è distinto nell’impegno per la costruzione di un’Europa unita e solidale, nella quale ogni Paese, piccolo o grande che fosse, avesse il suo proprio ruolo, lasciando finalmente alle spalle le divisioni, i contrasti e le guerre, causate da nazionalismi esasperati e da ideologie perniciose”. A questo proposito ha aggiunto appunto a braccio: ”Le ideologie sono sempre il nemico della democrazia”.
“Ho visto la percentuale delle nascite: per favore più bambini. Non dico più bambini e meno cagnolini, questo lo dico in Italia”, ha detto ancora il Papa.
Il fuori programma
Dopo il pranzo, alla Curia arcivescovile di Lussemburgo, Papa Francesco ha raggiunto un locale per prendere un caffè con alcuni suoi collaboratori. Lungo il percorso ha incontrato e benedetto una donna incinta. Ha poi fatto ritorno alla residenza.
L’incontro del Papa con la Comunità Cattolica
”La Chiesa del Lussemburgo vive in una società fortemente secolarizzata, con le sue sofferenze e difficoltà, ma anche con i suoi percorsi di speranza. Vogliamo intraprendere un cammino di rinnovamento”. Lo ha sottolineato il card.Jean Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, accogliendo il Papa nella cattedrale di Notre Dame per l’incontro con la comunità cattolica. ”La nostra – ha aggiunto – è una Chiesa multinazionale che si sta avviando sul cammino della conversione sinodale per diventare sempre di più: una Chiesa non attaccata ai valori materiali, ma al servizio di Dio e degli uomini e delle donne della nostra società con cui cerca di dialogare; una Chiesa impegnata nello sviluppo integrale, nella presa in carico dei malati, dei poveri e degli emarginati; in breve, la Chiesa di Gesù Cristo, che non è venuto per essere servito, ma per servire”.
Le parole del Papa alla Comunità Cattolica
Il Papa, incontrando la Chiesa lussemburghese, ringrazia per l’esempio di accoglienza del Paese. ”Non dimentichiamo un ritornello della Bibbia: la vedova, l’orfano e lo straniero. Avere compassione degli abbandonati. I migranti entrano nella rivelazione. Grazie al Lussemburgo per quello che fa per i migranti”, dice Bergoglio a braccio.”Lo spirito del Vangelo è spirito di accoglienza, di apertura a tutti, e non ammette nessun tipo di esclusione”., ha detto il Pontefice. ”Vi incoraggio, dunque, a rimanere fedeli a questa eredità, continuando a fare del vostro Paese una casa amica per chiunque bussi alla vostra porta chiedendo aiuto e ospitalità’.
”La Chiesa, in una società secolarizzata, evolve, matura, cresce. Non si ripiega su sé stessa, triste, rassegnata, risentita; accetta piuttosto la sfida, nella fedeltà ai valori di sempre, di riscoprire e rivali in modo nuovo le vie di evangelizzazione, passando sempre più da un semplice approccio di cura pastorale a quello di annuncio missionario”, ha continuato il Papa. Bergoglio ha poi osservato: ”Alla chiesa fanno male i cristiani tristi, noiosi, avete la gioia del Vangelo”.
”Non perdere la capacità di perdono. Tutti abbiamo bisogno di perdono”, ha detto il Santo Padre che poi ha indicato il senso della missione evangelica: ”Cio’ che ci spinge alla missione non è il bisogno di ”far numero”, di fare ”proselitismo”, ma il desiderio di far conoscere a più fratelli e sorelle possibili la gioia dell’incontro con Cristo. Ecco allora, al di là delle difficoltà, il dinamismo vivo dello Spirito Santo che agisce in noi! L’amore ci spinge ad annunciare il Vangelo aprendoci agli altri e la sfida dell’annuncio ci fa crescere come comunità, aiutandoci a vincere la paura di intraprendere vie nuove e spingendoci ad accogliere con gratitudine l’apporto di tutti”.
La partenza per Bruxelles
Dopo la cerimonia di congedo all’Aeroporto Internazionale di Lussemburgo/Findel. Papa Francesco alle 18.36 è partito da Lussemburgo. L’arrivo alla Base aerea di Melsbroek a Bruxelles è avvenuto alle 19.15. Alla cerimonia di benvenuto è stato accolto dai sovrani del Belgio Philippe e Mathilde. Poi si è recato in Nunziatura per concludere questa prima giornata del Viaggio Apostolico.
Foto: Vatican Media