”Il Vangelo è parola di compassione, che ci chiama alla carità, a rimettere i debiti del prossimo e a un generoso impegno sociale”. Il Papa presiede la messa nella Basilica vaticana nella Domenica della Parola di Dio che coincide con uno dei grandi eventi giubilari, quello dedicato al Giubileo della comunicazione e si sofferma sulle cinque azioni che caratterizzano ”la missione del Messia: una missione unica e universale; unica, perché Lui solo la può compiere; universale, perché vuole coinvolgere tutti”.
“Anzitutto, Egli viene ‘mandato a portare ai poveri il lieto annuncio’ . Ecco il ‘vangelo’, la buona notizia che Gesù proclama: il Regno di Dio è vicino! Quando Dio regna, l’uomo è salvato. Il Signore viene a visitare il suo popolo, prendendosi cura dell’umile e del misero”. Bergoglio descrive quindi la ”seconda azione del Cristo è ‘proclamare ai prigionieri la liberazione’. Il male ha i giorni contati, perché il futuro è di Dio. Con la forza dello Spirito, Gesù ci redime da ogni colpa e libera il nostro cuore da ogni catena interiore, portando nel mondo il perdono del Padre. Questo Vangelo è parola di misericordia, che ci chiama a diventare testimoni appassionati di pace, di solidarietà, di riconciliazione”. La terza azione, con la quale Gesù compie la profezia, dice ” è donare ‘ai ciechi la vista’. Il Messia ci apre gli occhi del cuore, spesso abbagliati dal fascino del potere e dalla vanità: malattie dell’anima, che impediscono di riconoscere la presenza di Dio e che rendono invisibili i deboli e i sofferenti.
Questo Vangelo è parola di luce, che ci chiama alla verità, alla testimonianza della fede e alla coerenza della vita”. Il Pontefice parla poi la quarta azione di Gesù che è ”’rimettere in libertà gli oppressi’. Nessuna schiavitù resiste all’opera del Messia, che ci rende fratelli nel suo nome. Le carceri della persecuzione e della morte vengono spalancate dall’amorevole potenza di Dio. Questo Vangelo è parola di libertà, che ci chiama alla conversione del cuore, all’onestà del pensiero e alla perseveranza nella prova. Infine, la quinta azione. Si tratta di un tempo nuovo, che non consuma la vita, ma la rigenera. È un Giubileo, come quello che abbiamo iniziato, preparandoci con speranza all’incontro definitivo col Redentore.
Questo Vangelo è parola di gioia, che ci chiama all’accoglienza, alla comunione e al cammino, da pellegrini, verso il Regno di Dio”.
Il Papa poi conferisce il ministero del lettorato a 40 tra laici e laiche , nel corso della messa per la Domenica della parola, e consegnando la Bibbia ad ognuno di loro osserva: ”Questo è un alimento quotidiano. Rendete testimonianza della Parola di Gesù. Portate sempre un Vangelo tascabile, per leggerlo sul bus, in un momento libero”.
”Guerre, ingiustizie, dolore, morte non avranno l’ultima parola sui popoli della terra e sulla nostra storia: il Vangelo è infatti parola viva e certa, che mai delude”, ha detto ancora il Papa.
Il Pontefice spiega che ”tutta la Bibbia fa memoria di Cristo e della sua opera e lo Spirito la attualizza nella nostra vita e nella storia. Quando leggiamo le Scritture, quando le preghiamo e le studiamo, non riceviamo solo informazioni su Dio, bensì accogliamo lo Spirito che ci ricorda tutto ciò che Gesù ha detto e ha fatto. Così il nostro cuore, infiammato dalla fede, attende nella speranza l’avvento del Regno di Dio.Rispondiamo con ardore al lieto annuncio di Cristo! Il Signore, infatti, non ci ha parlato come a muti ascoltatori, ma come a testimoni, chiamandoci ad evangelizzare in ogni tempo in ogni luogo”.
A braccio, Bergoglio osserva: ”Portiamo tutti un piccolo Vangelo tascabile. Portarlo sempre con se’, per leggerlo durante la giornata. Così c’è il contatto col Signore”. Il Papa ha conferito il ministero del lettorato a 40 laici, uomini e donne di diverse nazioni: ”Da tante parti del mondo sono venuti qui oggi quaranta fratelli e sorelle per ricevere il ministero del lettorato: siamo loro grati e preghiamo per loro. Impegniamoci tutti a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, a mettere in libertà gli oppressi e a proclamare l’anno di grazia del Signore. Allora trasformeremo il mondo secondo la volontà di Dio, che lo ha creato e redento per amore”.
Foto: Vatican Media