”In Italia, e anche in altri Paesi, sembra si sia perso l’entusiasmo per la maternità e la paternità; le si guarda come fonte di difficoltà e di problemi, più che come lo spalancarsi di un nuovo orizzonte di creatività e di felicità. E questo – lo sappiamo – dipende molto dal contesto sociale e culturale”. Lo ha detto oggi il Papa ricevendo in udienza ostetriche, medici ginecologi e personale delle province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia. ”Per questo voi, – ha osservato – come Ordine professionale, vi siete dati un obiettivo programmatico: invertire la tendenza della denatalità. Bravi! Mi congratulo con voi”.
Il Papa, nell’udienza che si è tenuta a Casa S. Marta (ieri il Pontefice non ha letto la catechesi all’udienza generale a causa di un forte raffreddamento) a ginecologi e ostetriche della Calabria, ha sottolineato poi come ”il continuo miglioramento delle competenze è parte non solo del vostro codice deontologico, ma anche di un cammino di santità laicale. La competenza è lo strumento con cui potete esercitare al meglio la carità che vi è affidata, sia nell’accompagnamento ordinario delle future mamme, sia affrontando situazioni critiche e dolorose. In tutti questi casi la presenza di professionisti preparati dona serenità e, nelle situazioni più gravi, può salvare la vita”.
Quindi, ha invitato a mostrare sempre sensibilità umana: ”In un momento cruciale dell’esistenza come quello della nascita di un figlio o di una figlia, ci si può sentire vulnerabili, fragili, e perciò più bisognosi di vicinanza, di tenerezza, di calore. Fa tanto bene, in tali circostanze, avere accanto persone sensibili e delicate. Vi raccomando perciò di coltivare, oltre all’abilità professionale, anche un grande senso di umanità, che confermi ‘nell’animo dei genitori il desiderio e la gioia per la nuova vita, sbocciata dal loro amore”’.
Bergoglio ha quindi suggerito la preghiera: ”Una medicina nascosta ma efficace che chi crede ha a disposizione, perché cura l’anima. A volte sarà possibile condividerla con i pazienti; in altre circostanze, la si potrà offrire a Dio con discrezione e umiltà, nel proprio cuore, rispettando il credo e il cammino di tutti”.
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