“È auspicabile, anzi è necessaria, una missione che si proponga l’obbiettivo di raggiungere il più vasto numero di persone possibile, poiché tutti, nessuno escluso, hanno un estremo bisogno della luce del Vangelo”. Così il Papa ai partecipanti al XLVIII Capitolo generale della Congregazione della Passione di Gesù Cristo (Passionisti).
Le parole del Papa
“Senza rinunciare ai consueti metodi di azione pastorale, vi auguro di individuare anche nuovi percorsi e creare nuove occasioni per facilitare l’incontro tra le persone e l’incontro con il Signore, il quale non abbandona nessuno, ma ‘vuole che tutti gli uomini siano salvati ed arrivino alla conoscenza della verità'”, ha detto durante l’udienza nella Sala Clementina.
“Occorre dunque uscire per le strade, le piazze e vicoli del mondo, per non anchilosarsi ed ammuffire, e come prova della propria fede gioiosa e feconda”, ha affermato il Pontefice.
“Tuttavia tale uscita potrà essere efficace solo se scaturisce dalla pienezza d’amore a Dio e all’umanità, vissuta nella vita contemplativa, nelle relazioni fraterne della comunità e nel reciproco sostegno”, ha raccomandato. “Vita contemplativa e rapporti con la comunità. Non lasciare la vita contemplativa! – ha aggiunto il Papa – Voi avete una ricca traduzione di vita contemplativa. E questo in modo da camminare insieme, sperimentando la presenza del Signore in mezzo a voi”.
“Per creare eventi di evangelizzazione, presentando la sublime bellezza della Persona di Cristo insieme al volto di una Chiesa attraente, accogliente e capace di coinvolgere nell’impegno, occorre perciò un costante radicamento nella preghiera e nella Parola di Dio – ha detto ancora -. Questo radicamento nella preghiera è una parte importante nella vostra tradizione: il ritirarsi per la preghiera e la contemplazione, a volte alcuni mesi o a volte tutti i giorni o parte del giorno”.
“I passionisti sappiano anche annunciare la presenza del Crocifisso Risorto nelle sofferenze dei nostri giorni. Ne conosciamo la vastità e la devastazione nella povertà, nelle guerre, nei gemiti della creazione, nei perversi dinamismi che producono divisioni tra le persone e lo scarto dei deboli. Si compia tutto il possibile per evitare che il dolore dei nostri fratelli rimanga senza senso e si risolva in uno spreco di umanità e disperazione”, ha detto ancora il Papa.
“Se nulla può soffocare nell’essere umano la capacità di amare, allora nulla è perduto, tutto ritrova senso e valore, tutto è salvato. Su questa certezza di fede è arroccata la speranza”, ha aggiunto il Pontefice durante l’udienza nella Sala Clementina.
Foto: Vatican Media