“In questa terza domenica di Pasqua il Vangelo narra l’incontro di Gesù risorto con i discepoli di Emmaus. Questi sono due discepoli che, rassegnati per la morte del Maestro, il giorno di Pasqua decidono di lasciare Gerusalemme e di tornarsene a casa. E mentre camminano tristi parlando dell’accaduto Gesù li affianca, ma loro non lo riconoscono. Lui domanda come mai sono così tristi, e loro gli dicono: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Lui risponde: «Che cosa?». Gesù chiede di raccontargli quello che Lui sa meglio di loro, ma non li sta prendendo in giro: vuole ascoltare il loro racconto. Poi, mentre camminano, li aiuta a rileggere i fatti in modo diverso, alla luce delle profezie, della Parola di Dio, di tutto quello che è stato annunciato al popolo di Israele”. Inizia così Papa Francesco affacciato dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Caeli con i fedeli ed i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.
Il Regina Coeli
“Rileggere, è quello che Gesù fa con loro, aiutare a rileggere.
Fermiamoci su questo aspetto. Anche per noi, infatti, è importante rileggere la nostra storia insieme a Gesù – continua – la storia della nostra vita, di un certo periodo, delle nostre giornate, con le delusioni e le speranze. Anche noi, d’altronde, come quei discepoli, di fronte a ciò che ci accade possiamo ritrovarci smarriti di fronte agli eventi, soli e incerti, con tante domande e preoccupazioni, delusioni. Il Vangelo di oggi ci invita a raccontare tutto a Gesù, con sincerità, senza temere di disturbarlo, lui ascolta, senza paura di dire cose sbagliate, senza vergognarci della nostra fatica a capire. Il Signore è contento quando ci apriamo a Lui; solo in questo modo può prenderci per mano, accompagnarci e tornare a farci ardere il cuore.
Allora anche noi, come i discepoli di Emmaus, siamo chiamati a intrattenerci con Lui perché, quando si fa sera, Egli rimanga con noi”.
Un breve esame di coscienza
“C’è un bel modo di fare questo, e oggi io vorrei proporvelo: consiste nel dedicare un tempo, ogni sera, a un breve esame di coscienza – dice il Santo Padre – Ma cosa è successo oggi dentro di me? Questa è la domanda. Si tratta di rileggere la giornata con Gesù: di aprirgli il cuore, di portare a Lui le persone, le scelte, le paure, le cadute e le speranze, tutte le cose che sono successe; per imparare gradualmente a guardare le cose con occhi diversi, con i suoi e non solo con i nostri. Possiamo così rivivere l’esperienza di quei due discepoli. Davanti all’amore di Cristo, anche ciò che sembra faticoso e fallimentare può apparire sotto un’altra luce: una croce difficile da abbracciare, la scelta del perdono di fronte a un’offesa, una rivincita mancata, la fatica del lavoro, la sincerità che costa, le prove della vita familiare ci potranno apparire sotto la luce nuova, quella del Crocifisso Risorto, che sa fare di ogni caduta un passo in avanti”.
Lasciare spazio a Gesù
“Ma per fare questo è importante togliere le difese – conclude – lasciare tempo e spazio a Gesù, non nascondergli nulla, portargli le miserie, farsi ferire dalla sua verità, lasciare che il cuore vibri al soffio della sua Parola. Possiamo cominciare oggi, dedicare questa sera, un momento di preghiera durante il quale chiederci: com’è stata la mia giornata? Quali gioie, quali tristezza, sono state le sue perle, magari nascoste, per cui ringraziare? C’è stato un po’ di amore in quello che ho fatto? E quali sono le cadute, le tristezze, i dubbi e le paure da portare a Gesù perché mi apra vie nuove, mi risollevi e mi incoraggi? Maria, Vergine sapiente, ci aiuti a riconoscere Gesù che cammina con noi e a rileggere, la parola ‘rileggere’, davanti a Lui ogni giorno della nostra vita”.
Le parole alla fine del Regina Coeli
“Ieri è stata la giornata mondiale della terra, auspico che l’impegno per la cura del creato sia sempre unito a una effettiva solidarietà con i più poveri”. Lo ha detto Papa Francesco, affacciato dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano al termine del Regina Coeli. Il Pontefice poi ha ricordato la 99esima giornata dell’ Università Cattolica, ha ricordato che venerdì partirà per il viaggio apostolico a Budapest, ha espresso le sue preoccupazioni per la situazione in Sudan. “Rimane purtroppo grave la situazione in Sudan. Perciò rinnovo il mio appello affinché cessi al più presto la violenza e sia ripresa la strada del dialogo. Invito tutti a pregare per i nostri fratelli e sorelle sudanesi” – queste le parole del Pontefice.