“Oggi, festeggiando tutti i Santi, potremmo avere un’impressione fuorviante: potremmo pensare di celebrare quelle sorelle e quei fratelli che in vita sono stati perfetti, sempre lineari, precisi, ‘inamidati'”, ha detto papa Francesco all’Angelus. Invece, “il Vangelo di oggi smentisce questa visione stereotipata, questa ‘santita’ da immaginetta’”.
Le beatitudini
Infatti, ha proseguito il Pontefice, “le Beatitudini di Gesu’ (cfr Mt 5,1-12), che sono la carta d’identita’ dei santi, mostrano tutto l’opposto: parlano di una vita controcorrente, di una vita rivoluzionaria! I santi sono i veri rivoluzionari”. “Prendiamo ad esempio una beatitudine, molto attuale: ‘Beati gli operatori di pace’ (v. 9), e vediamo come la pace di Gesu’ sia molto diversa da quella che immaginiamo”, ha osservato.
Tutti desideriamo la pace
Secondo Francesco, “tutti desideriamo la pace, ma spesso quello che vogliamo e’ stare in pace, essere lasciati in pace, non avere problemi ma tranquillita’”. “Gesu’, invece, non chiama beati quelli che stanno in pace – ha spiegato -, ma quelli che fanno la pace, i costruttori, gli operatori di pace. Infatti, la pace va costruita e come ogni costruzione richiede impegno, collaborazione, pazienza””Noi siamo portati a credere che la pace arrivi con la forza e la potenza”, ma “la pace non si raggiunge conquistando o sconfiggendo qualcuno, non e’ mai violenta, non e’ mai armata”. Lo ha detto oggi papaFrancesco all’Angelus nella solennita’ di Tutti i Santi.
Come si fa allora a diventare operatori di pace?
“Come si fa allora a diventare operatori di pace?”, ha chiesto papa Francesco all’Angelus. “Prima di tutto occorre disarmare il cuore – ha osservato -. Si’, perche’ siamo tutti equipaggiati con pensieri aggressivi e parole taglienti, e pensiamo di difenderci con i fili spinati della lamentela e con i muri di cemento dell’indifferenza. E questo non e’ pace, questa e’ guerra! Il seme della pace chiede di smilitarizzare il campo del cuore”. Secondo il Pontefice, “essere operatori di pace, essere santi, non e’ capacita’ nostra, e’ dono di Gesu’, e’ grazia”. “Guardiamoci dentro e chiediamoci – ha quindi esortato -: siamo costruttori di pace? Li’ dove viviamo, studiamo e lavoriamo, portiamo tensione, parole che feriscono, chiacchiere che avvelenano, polemiche?
Perdoniamo chi ci ha offeso
Oppure apriamo la via della pace: perdoniamo chi ci ha offeso, ci prendiamo cura di chi si trova ai margini, risaniamo qualche ingiustizia aiutando chi ha di meno? Questo si chiama costruire la pace”. E alla domanda “conviene vivere cosi’? Non e’ perdente?”, Francesco ha risposto che gli operatori di pace “nel mondo sembrano fuori posto, perche’ non cedono alla logica del potere e del prevalere, in Cielo saranno i piu’ vicini a Dio, i piu’ simili a Lui”. “Ma, in realta’ – ha aggiunto -, anche qui chi prevarica resta a mani vuote, mentre chi ama tutti e non ferisce nessuno vince”.
“La Vergine Maria, Regina di tutti i santi, ci aiuti a essere costruttori di pace nella vita di ogni giorno”, ha concluso il papa introducendo la preghiera mariana. (ANSA):