Papa Leone, prima dell’udienza generale, ha fatto un giro in papamobile per salutare i fedeli presenti a Piazza San Pietro. Sull’auto scoperta c’erano i segretari del Pontefice e l’aiutante di camera Piergiorgio Zanetti che aveva svolto lo stesso ruolo con Papa Francesco. Leone ha salutato i fedeli e benedetto i bambini che gli sono stati avvicinati. Tante le bandiere e gli striscioni in piazza.
“Cari fratelli e sorelle, sono lieto di accogliervi in questa mia prima Udienza generale”. Esordisce così papa Prevost in occasione della prima udienza generale in Piazza San Pietro, accolto dall’applauso dei fedeli, spiegando di “riprendere il ciclo di catechesi giubilari, sul tema ‘Gesù Cristo Nostra Speranza’, iniziate da papa Francesco. Continuiamo oggi a meditare sulle parabole di Gesù, che ci aiutano a ritrovare la speranza, perché ci mostrano come Dio opera nella storia”.
“Oggi – spiega ai fedeli – vorrei fermarmi su una parabola un po’ particolare, perché si tratta di una specie di introduzione a tutte le parabole. Mi riferisco a quella del seminatore. In un certo senso, in questo racconto possiamo riconoscere il modo di comunicare di Gesù, che ha tanto da insegnarci per l’annuncio del Vangelo oggi. Ogni parabola racconta una storia che è presa dalla vita di tutti i giorni, eppure vuole dirci qualcosa in più, ci rimanda a un significato più profondo”.
“La parabola – osserva Leone XIV – fa nascere in noi delle domande, ci invita a non fermarci all’apparenza. Davanti alla storia che viene raccontata o all’immagine che mi viene consegnata, posso chiedermi: dove sono io in questa storia? Cosa dice questa immagine alla mia vita? Il termine parabola viene infatti dal verbo greco paraballein, che vuol dire gettare innanzi. La parabola mi getta davanti una parola che mi provoca e mi spinge a interrogarmi”.
“E’ Dio a muovere la storia, anche se talvolta ci sembra assente o distante. È il sole che scalda le zolle della terra e fa maturare il seme”, ha sottolineato Papa Prevost commentando la parabola del seminatore
.”Noi siamo abituati a calcolare le cose – e a volte è necessario -, ma questo non vale nell’amore! Il modo in cui questo seminatore ”sprecone” getta il seme è un’immagine del modo in cui Dio ci ama”. Lo sottolinea il Papa. ” È vero infatti – osserva – che il destino del seme dipende anche dal modo in cui il terreno lo accoglie e dalla situazione in cui si trova, ma anzitutto questa parabola Gesù ci dice che Dio getta il seme della sua parola su ogni tipo di terreno, cioè in qualunque nostra situazione: a volte siamo più superficiali e distratti, a volte ci lasciamo prendere dall’entusiasmo, a volte siamo oppressi dalle preoccupazioni della vita, ma ci sono anche i momenti in cui siamo disponibili e accoglienti. Dio è fiducioso e spera che prima o poi il seme fiorisca.
Egli ci ama così: non aspetta che diventiamo il terreno migliore, ci dona sempre generosamente la sua parola. Forse proprio vedendo che Lui si fida di noi, nascerà in noi il desiderio di essere un terreno migliore. Questa è la speranza, fondata sulla roccia della generosità e della misericordia di Dio”.
Papa Prevost ha evocato un’immagine da un dipinto di Van Gogh, quello del seminatore al tramonto: ” Quell’immagine del seminatore sotto il sole cocente mi parla anche della fatica del contadino. E mi colpisce che, alle spalle del seminatore, Van Gogh ha rappresentato il grano già maturo. Mi sembra proprio un’immagine di speranza: in un modo o nell’altro, il seme ha portato frutto. Non sappiamo bene come, ma è così. Al centro della scena, però, non c’è il seminatore, che sta di lato, ma tutto il dipinto è dominato dall’immagine del sole, forse per ricordarci che è Dio a muovere la storia, anche se talvolta ci sembra assente o distante. È il sole che scalda le zolle della terra e fa maturare il seme”.
Quindi ha interpellato le coscienze dei fedeli: “Cari fratelli e sorelle, in quale situazione della vita oggi la parola di Dio ci sta raggiungendo? Chiediamo al Signore la grazia di accogliere sempre questo seme che è la sua parola. E se ci accorgessimo di non essere un terreno fecondo, non scoraggiamoci, ma chiediamo a Lui di lavorarci ancora per farci diventare un terreno migliore”.
“In un mondo diviso e ferito dall’odio e dalla guerra siamo chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace!”. E’ il nuovo appello di papa Prevost nei saluti ai fedeli di lingua tedesca in occasione dell’udienza generale.
Papa Prevost nel saluto ai fedeli di lingua cinese rivolge loro il suo “cordiale saluto. Cari fratelli e sorelle, vi incoraggio a proseguire con gioia nel cammino di fede, testimoniando con la vita la pace di Cristo Risorto”.
Il Pontefice, salutando i fedeli di lingua portoghese, nel mese mariano ribadisce “l’invito della Vergine di Fatima: ‘pregate il rosario ogni giorno per la pace’. Insieme a Maria, chiediamo che gli uomini non si chiudano a questo dono di Dio e disarmino il loro cuore”.
Nel saluto ai fedeli di lingua araba il Papa invita “In questo mese, dedicato alla Madonna, vi invito a recitare il Santo Rosario, mezzo efficace per ottenere la vera pace nei nostri cuori. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!”.
Leone XIV ha denunciato la “preoccupante e dolorosa” situazione a Gaza. A fine udienza generale ha rilanciato l’appello a “consentire l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari e porre fine alle ostilità”, il cui “prezzo straziante” è pagato da bambini, anziani e malati
Foto: Vatican Media