Nella radice latina della parola “ricordo” si sente la presenza del cuore, perché molti ricordi ce lo fanno battere. Parlare di ricordi è parlare di pezzi della nostra vita, di momenti, avvenimenti, incontri, relazioni che costruiscono la storia di ciascuno di noi; noi siamo fatti in buona parte dei nostri ricordi. A volte “esplodono” da soli, come se un colpo di vento avesse aperto un libro proprio su quella pagina. Altre volte ci avviciniamo ad essi gradualmente, si affacciano alla nostra memoria, li sentiamo riaffiorare e, se siamo nello stato d’animo giusto, li riviviamo, proviamo le stesse emozioni, ripercorriamo con la memoria e con il cuore il tempo di quei ricordi.
Lo spazio e il tempo
L’avvenimento che ricordiamo è posto nello spazio e nel tempo; il suo ricordo lo fa diventare atemporale e astorico, gli toglie una specifica età e lo rende adatto ad ogni età, anche all’oggi e al domani. Noi facciamo riemergere il passato e anticipiamo il futuro rendendo eterni i ricordi, facendoli diventare parte integrante di noi stessi. Il ricordo implica due aspetti: tempo e memoria. Se la memoria è localizzata fisicamente nel nostro cervello, il ricordo, come momento in cui “viene richiamato” a ri-vivere un frammento di qualcosa di già vissuto, spezza il concetto convenzionale di tempo e lo trascende, andando oltre la fisicità fino alla nostra più profonda componente spirituale.
Il ricordo del passato condiziona
I ricordi presuppongono la memoria, cioè la nostra capacità di trascendere il piano dell’oggi riportando alla luce il proprio passato, conservandolo in sé, rendendolo in un certo senso ancora presente e soprattutto capace di influenzare il corso della nostra vita. Il ricordo del passato lega, condiziona, motiva (senza rigidamente determinare) le azioni, i sentimenti, i pensieri, le decisioni che stiamo attualmente ponendo in atto. Questa capacità di “trattenere” il passato ci dimostra come la vita si possa immaginare simile a un “flusso” continuo di emozioni, sentimenti, azioni, scelte, ricordi dove ogni momento vissuto non si cancella, ma si conserva negli altri che gli succedono.
Confidare in Dio
«Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà fatto entrare nella terra che aveva giurato di darti, guardati dal dimenticare il Signore che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione di servo. Ricordati di quello che il Signore tuo Dio fece al Faraone e a tutti gli egiziani: le grandi prove che hai visto con gli occhi, i segni, i prodigi, la mano potente e il braccio teso con cui il Signore, tuo Dio, ti ha fatto uscire. Così farà di nuovo il Signore tuo Dio» (cfr. Deuteronomio, 6-7). Il popolo ebreo in ogni momento della sua travagliata esistenza ha confidato nel suo Dio, fidandosi delle sue promesse e del fatto che il ricordo della sua presenza e di ciò che aveva fatto agli inizi della sua storia lo avrebbe ripetuto all’infinito.
Il ricordo diventa certezza
Nel ricordare i grandi eventi che Dio aveva compiuto per la liberazione del suo popolo stava la certezza nella possibilità che essi si sarebbero potuti rinnovare. Il ricordo diventava certezza e prova di una presenza e di un continuo aiuto da parte di Dio. La memoria diventava memoriale; ciò che era avvenuto si sarebbe potuto rivivere; il ricordo poteva diventare una certezza per il futuro.
L’apparizione a Bernadette
Nel 1858 a Lourdes l’apparizione più cara a Bernadette fu proprio l’ultima, la diciottesima, perché in essa il ricordo di un incontro con la Vergine Maria prendeva la forma di una vicinanza continua, anche senza più la presenza concreta di Maria. Bernadette non ritornò più a Lourdes perché ormai la visione della Bella Signora l’aveva nel cuore, nei suoi ricordi; ciò che era accaduto diciotto volte sotto la grotta di Massabielle poteva rinnovarsi in ogni momento, anche a centinaia di chilometri di distanza. I ricordi di un pellegrinaggio a Lourdes, Loreto, Fatima, Terra Santa, Roma…, non si esauriscono in qualche fotografia, in qualche amicizia nuova; ogni cristiano sa che i ricordi dei suoi pellegrinaggi possono diventare memoriale, possono rinnovarsi anche a casa, nella vita di ogni giorno, con chi ci sta accanto, nel lavoro o nel tempo libero.