Oggi, mercoledì, entreremo nel tempo della Quaresima con il rito dell’imposizione delle ceneri. Le due formule a scelta che lo accompagnano ne forniscono il significato.
Il significato
“Ricorda che sei polvere e che tornerai in polvere” (Gen 3:): l’imposizione delle ceneri ci ricorda la nostra condizione umana. Siamo esseri di passaggio, pellegrini su questa terra. In questo siamo tutti uguali: nessuno può dirsi superiore agli altri. Questo semplice promemoria è salutare: rimette ognuno al suo posto. “Allo stesso tempo, sapere che siamo tutti mortali ha qualcosa di calmante: “”Inoltre, chi di voi, preoccupandosi, può aggiungere una coda alla lunghezza della sua vita?”? », interroga Gesù (Lc 12,25). Quindi non c’è bisogno di gesticolare credendo di poter sfuggire alla nostra condizione mortale. Al contrario! Se il tempo del nostro passaggio è limitato, andiamo all’essenziale! Non è questo che ci dice la seconda formula usata nella liturgia delle ceneri: “Convertiti e credi nel Vangelo” (Mc 1,15)?
La conversione
Questo appello alla conversione può essere inteso come un invito ad accettare e abitare pienamente la nostra condizione finita. Una condizione che Cristo ha sposato liberamente diventando “si simile agli uomini” (cfr. Ph 2,7). Durante la sua vita terrena, non ha smesso di manifestare che la finitudine umana non gli impedisce di comportarsi come un uomo buono. Il Vangelo è quindi un invito a fare lo stesso attuando le nostre capacità di fare del bene. Capacità che ci vengono da Dio e che scopriamo e manteniamo attraverso la preghiera, il digiuno e la condivisione. Buona strada per la Quaresima.
Domenique Grenier per La Croix