Il 29 maggio la Chiesa cattolica celebra San Paolo VI, al secolo Giovanni Battista Montini, uno dei pontefici più influenti del Novecento. Canonizzato da Papa Francesco il 14 ottobre 2018, Paolo VI è ricordato come il Papa del Concilio Vaticano II, promotore di un rinnovamento profondo nella Chiesa e pontefice del dialogo tra fede e mondo contemporaneo.
Chi era San Paolo VI?
Nato a Concesio, in provincia di Brescia, il 26 settembre 1897, Giovanni Battista Montini fu ordinato sacerdote nel 1920. Dopo una lunga carriera al servizio della Santa Sede e come arcivescovo di Milano, fu eletto Papa il 21 giugno 1963. Succedette a San Giovanni XXIII e guidò la fase conclusiva del Concilio Vaticano II, che aprì nuove strade per la Chiesa cattolica nel mondo moderno.
Il Pontificato di Paolo VI
Durante il suo pontificato (1963–1978), Paolo VI affrontò sfide epocali: la secolarizzazione crescente, le tensioni sociali del ’68, e le spinte interne alla Chiesa. Fu un instancabile promotore della pace, compiendo viaggi apostolici senza precedenti: fu il primo Papa a viaggiare in Terra Santa, in Africa, Asia, Oceania e alle Nazioni Unite.
Pubblicò numerose encicliche, tra cui la famosa Humanae Vitae (1968), che suscitò grande dibattito sul tema della regolazione delle nascite. La sua figura è spesso ricordata per l’equilibrio tra fedeltà alla dottrina e apertura pastorale.
Spiritualità e Eredità
San Paolo VI fu un uomo di profonda spiritualità, dedito alla preghiera e all’ascolto. Promosse il ruolo dei laici, il dialogo ecumenico e interreligioso, e diede grande impulso alla riforma liturgica. La sua eredità spirituale è ancora oggi fonte d’ispirazione per una Chiesa più missionaria, attenta ai segni dei tempi.
Perché si celebra il 29 Maggio?
Il 29 maggio è il giorno in cui si ricorda la sua beatificazione, avvenuta nel 2014, e successivamente scelto anche per la sua memoria liturgica. È una data significativa per riflettere sull’importanza del suo messaggio nella storia della Chiesa e della società.