In uno degli ultimi atti del suo ultimo mandato, la governatrice democratica dell’Oregon, Kate Brown, ha chiuso il braccio della morte statale commutando in ergastolo, senza possibilita’ di sconti di pena, le condanne capitali di 17 detenuti.
La pena di morte è immorale
“La pena di morte e’ immorale”, ha detto la Brown che, in un gesto altamente simbolico, ha anche ordinato lo smantellamento della camera della morte. La governatrice ha rilanciato le argomentazioni del movimento abolizionista contro “una punizione irreversibile che non permette correzioni e uno spreco dei dollari dei contribuenti che non rende le comunita’ piu’ sicure”.
l’Oregon segue la California
In gennaio la Brown cedera’ il posto a un’altra Dem, Tina Kotek, contraria alla pena di morte per ragioni religiose. La decisione dell’Oregon segue quella della California che tre anni fa ha “temporaneamente” sospeso le esecuzioni per oltre 700 detenuti della ‘death row’ statale. Anche i governatori di Pennsylvania, Colorado e Washington hanno recentemente adottato una moratoria di fatto. L’annuncio di oggi arriva alla vigilia del voto dell’Assemblea Generale dell’Onu su una risoluzione che ogni due anni ribadisce il ‘no’ della comunita’ internazionale alla pena capitale, invitando tutti gli stati membri ad adottare la moratoria in vista della totale abolizione delle esecuzioni.
Nessuna esecuzione dal 1997
Pur essendo uno dei 27 stati Usa che hanno la pena di morte nei codici, l’Oregon non mette a morte un condannato dal 1997, mentre nel 2019 il parlamento statale ha ridefinito il reato di omicidio aggravato decidendo di applicare la pena capitale a un limitato numero di casi: l’omicidio di poliziotti e di bambini sotto 14 anni, per attacchi terroristici con due o piu’ vittime e per omicidi in carcere commessi da qualcuno gia’ condannato per aver ucciso.
Voltare pagina con le commutazioni
Beneficeranno ora della decisione detenuti come Christian Longo, dal 2003 nel braccio della morte per aver ucciso la moglie e i tre figli o Bruce Turnidge e suo figlio Joshua che rischiavano l’iniezione letale per un attentato del 2008 in cui persero la vita due poliziotti, e anche Jesse Compton, che nel 1997 uccise Tessylnn O’Cull, una bimba di tre anni. Annunciando la decisione, la Brown ha avuto un pensiero per le famiglie delle vittime: “Quel che e’ successo a loro e’ brutale, orrendo, terribile. Ma riconosco anche il dolore e l’incertezza di dover attendere per decenni la soluzione del caso e spero che le commutazioni siano lo strumento per voltare pagina”. (ANSA).