Consociuto e venerarato in tutto il mondo. E’ il famoso quadro della Vergine di Pompei che presenta la Madonna in trono con il Bambino Gesù in braccio. Ai suoi piedi, san Domenico e santa Caterina da Siena. Maria stringhe nella mano sinistra la corona del Rosario: la porge a santa Caterina. Gesù, invece, che è sulla gamba destra della Vergine, affida la corona a san Domenico. L’opera ha una cornice di bronzo dorato.
Longo arriva a Pompei nel 1872. Ormai è tornato “sulla strada” della Chiesa di Dio. Il suo desiderio era quello di organizzare, per l’ottobre 1875, una missione popolare per la diffusione della devozione al Santo Rosario. Ci voleva, allora, un quadro della Vergine: il popolo della valle di Pompei avrebbe pregato davanti all’immagine della Madonna. Così si mise in viaggio verso Napoli per cercare un quadro: la missione non fu certo facile visto l’esiguo budget a disposizione. Ma sul cammino ci fu un incontro speciale: Longo incontrò padre Alberto Radente, suo direttore spirituale, che diversi anni prima aveva donato un vecchio quadro della Vergine ad una religiosa del Conservatorio del Rosario a Porta Medina a Napoli, suor Maria Concetta De Litala.
Fu così che Longo si presentò davanti la religiosa tutto speranzoso di prendere il quadro. Ma ebbe una non proprio una bella sorpresa: si trattava di una tela assai logora; il viso della Vergine era piuttosto “ruvido e rozzo” (così lo definirà lo stesso Longo) e poi i due personaggi accanto alla Vergine, san Domenico (a destra) e una santa Rosa (a sinistra), con “una faccia grassa, ruvida e volgare, come una contadina coronata di rose”.
E poi c’era il grande problema del trasporto da Napoli a Pompei. Le dimensioni della tela creavano non pochi problemi per il trasporto. Anche in questo la Provvidenza ci ha pensato. Angelo Tortora, per lavoro, faceva spola tra Napoli e Pompei con il suo carretto. Bartolo Longo, allora, pensò a lui: unico problema è che non sapeva che il carretto del Tortora trasportasse letame. Ma, era quello l’unico modo per far giungere il quadro a Pompei che arrivò il 13 novembre 1875. Una volta giunto a Pompei, il quadro venne restaurato dal pittore napoletano Federico Maldarelli. Fu chiesto all’artista di trasformare l’originaria santa Rosa (presente nel quadro affidato a suor Maria Concetta De Litala) in santa Caterina da Siena.
La tela venne posta alla venerazione dei fedeli il 13 febbraio 1876.Nello stesso giorno, a Napoli, il primo miracolo per intercessione della Madonna di Pompei.