L’Arcidiocesi di Tokyo ha celebrato il 150° anniversario della sua prima chiesa cattolica: la Chiesa di Tsukiji, dedicata a San Giuseppe nel 1874. Una messa speciale è stata celebrata nella chiesa dall’arcivescovo di Tokyo, Tarcisius Isao Kikuchi, che è stato anche presidente della Caritas Internationalis dal 13 maggio 2023.
La chiesa
La chiesa di Tsukiji fu fondata dalla Paris Foreign Missions Society (MEP) e divenne la fondazione dell’arcidiocesi di Tokyo, che fu ufficialmente istituita nel 1891. (…)
Nella sua omelia alla Messa del 30 giugno, l’arcivescovo Kikuchi (…) ha tracciato la storia del cristianesimo del Giappone: “Come 150 anni fa, oggi affrontiamo molte sfide, ma la nostra speranza è forte come lo era allora, come quella dei missionari che hanno costruito questa chiesa, come quella della comunità cattolica di quel tempo”. L’arcivescovo Kikuchi ha notato le straordinarie difficoltà affrontate dai missionari e la “speranza e la cooperazione tra i missionari stranieri e i fedeli giapponesi su cui è stata costruita la Chiesa in Giappone”.
Fiducioso nonostante le preoccupazioni
L’arcivescovo ha usato questo come punto di svolta per evidenziare alcune delle sfide che i cristiani moderni devono affrontare in Giappone, come una popolazione in diminuzione e le realtà affrontate da una società che invecchia. Tuttavia, l’arcivescovo ha affrontato l’argomento con speranza e positività, affermando: “La Chiesa esiste in questa realtà e, proprio come i missionari 150 anni fa, siamo fiduciosi nonostante le preoccupazioni”.
Circa il 30% della popolazione giapponese ha più di 65 anni e il suo tasso di crescita è negativo dello 0,43%, uno dei tassi di crescita più bassi del mondo.
Nei suoi commenti, l’arcivescovo ha anche rivolto la sua attenzione agli attuali conflitti armati che si svolgono in Ucraina, Gaza e Myanmar, esprimendo il suo desiderio che la Chiesa sia una fonte di luce nei tempi bui: “Sembra che il mondo sia sempre più dominato dalla violenza che ignora la vita. In queste situazioni, siamo una Chiesa che irradia la luce della speranza. Questa luce è illuminata dal sostegno reciproco, dalla sinodalità, dalla solidarietà e, soprattutto, dalla presenza del Signore che cammina con noi”. (Aleteia).