“Fratello Zelensky, Fratello Putin il vostro cuore ascolti il grido della pace”. Padre Enzo Fortunato, frate francescano scrittore si rivolge così al presidente ucraino e a quello russo nel suo intervento in piazza Plebiscito a Napoli, in occasione della manifestazione per la pace. “E necessario gridare per la pace?
La pace è violata
Il Presidente Mattarella lo ha ricordato all’incontro con la comunità di Sant’Egidio: ben vengano tutte le iniziative sulla pace. Ma di che pace parlare? Che pace testimoniare? ‘Oggi la pace è gravemente violata, ferita, calpestata: e questo in Europa, cioè nel continente che nel secolo scorso ha vissuto le tragedie delle due guerre mondiali. Siamo nella terza’. Sono parole di Papa Francesco. Parole dure e dirette. Di chi pende posizione, come la stiamo prendendo noi in questo momento. Non si può essere indifferenti”, osserva padre Fortunato.
Gridare è necessario
“Gridare per la pace è necessario, soprattutto ‘contro ogni propaganda bellica, ma nello stesso tempo non può essere la consacrazione della legge del più forte. Eppure – ricorda sempre Papa Francesco come dice il frate francescano – L’invocazione della pace non può essere soppressa: sale dal cuore delle madri, è scritta sui volti dei profughi, delle famiglie in fuga, dei feriti o dei morenti. E questo grido silenzioso sale al cielo. Non conosce formule magiche per uscire dai conflitti, ma ha il diritto sacrosanto di chiedere pace in nome delle sofferenze patite, e merita ascolto. Merita che tutti, a partire dai governanti, si chinino ad ascoltare con serietà e rispetto’.Ve lo dice chi si è sporcato con la terra bagnata dal sangue, ve lo dice chi ha raccolto e asciugato le lacrime delle madri che ricevevano la notizia dei figli morti in guerra, ve lo dice chi voleva ascoltare il suono della campane e che invece è dovuto scappare per il rumore delle sirene”.
Fratello Zelensky e fratello Putin
“C’è bisogno più che mai dello ‘spirito di Assisi’, ora che ‘stiamo soffocando senza dialogo’, come ha ricordato Andrea Riccardi. San Francesco parlava con tutti. E ai Reggitori dei popoli si rivolse perché costruissero le condizioni per la pace. E quello che facciamo oggi tutti noi in questa piazza e in tutte le piazze del mondo. Con il nostro grido e – per i credenti – con la nostra preghiera alziamo quella pressione sui governanti, negoziatori e diplomatici perché rifiutino le logiche della guerra e aprano un processo di pace. Come ‘artigiani della pace’. A te fratello Zelensky, a te fratello Putin, a voi colombe e falchi, ascoltate il grido di questa piazza, ascoltate il grido di ogni piazza del mondo, ascoltate il grido di quelle madri che non vedranno più tornare i loro figli. Fa’ di me, uno strumento della tua pace”, l’appello. (ADN Kronos).