“A luglio i cantieri partiranno, molti lavoreranno sulle 24 ore. Abbiamo la ragionevole certezza che l’8 dicembre del 2024 i lavori più grandi saranno conclusi”. E’ quanto ha annunciato in una conferenza stampa l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione delegato dal Papa per l’organizzazione dell’Anno Santo, a proposito dei lavori per il Giubileo 2025 concordati con lo Stato italiano e il Comune di Roma.
Le parole di Fisichella
“Noi già da diversi mesi ci vediamo ogni due settimane a Palazzo Chigi – ha spiegato -. Si tratta dei tavoli programmatici e operativi istituiti con il Governo e anche con il Comune di Roma e il commissario per il Giubileo Roberto Gualtieri”. “In quelle sedi sono state affrontate tutte le problematiche – ha proseguito -. Attraverso l’Agenzia del Giubileo, l’Anas ha intrapreso i lavori: a luglio inizieranno i cantieri, i più immediati, i due grandi lavori di Piazza Pia dove verrà creato questo sottovia che verrà collegato con quello già esistente per consentire che da Castel Sant’Angelo verso Via della Conciliazione sia tutto pedonalizzato, eccetto Via Traspontina per le emergenze e la vicinanza dell’Ospedale Santo Spirito. Così Piazza San Giovanni in Laterano, e stiamo pensando a Piazza Risorgimento”. Mons. Fisichella, in base a uno studio commissionato all’Università di Roma Tre, Facoltà di Sociologia, e consegnato anche agli interlocutori istituzionali, ha confermato in circa 32 milioni i pellegrini da tutto il mondo previsti in arrivo a Roma per l’Anno Santo.
Il calendario dei grandi eventi
Ieri intanto, insieme al sottosegretario del Dicastero mons. Graham Bell, ha presentato il calendario dei “grandi eventi giubilari”. Tra l’apertura della Porta Santa di San Pietro nel dicembre 2024 e la chiusura nel dicembre 2025 (le date precise saranno indicate dal papa nella Bolla di indizione esattamente tra un anno) sono previsti 37 grandi eventi nel corso dell’Anno Santo: del Giubileo del Mondo della comunicazione a quello delle Forze armate, dagli Artisti, al Mondo del volontariato, dagli Ammalati alle persone con disabilità, dai Lavoratori, agli Imprenditori, alle Famiglie, dai Movimenti alla Curia romana, dai Governanti ai Seminaristi, Vescovi e Sacerdoti, dai Detenuti ai Giovani, fino ai Nonni, agli Operatori di Giustizia, ai Catechisti, ai Missionari, al Mondo educativo, alle Persone socialmente escluse. Tra le altre iniziative, in preparazione “a marce forzate” tramite le quattro Commissioni istituite (pastorale, culturale, per la comunicazione ed ecumenica), si è parlato del fatto che il maestro Francesco Meneghello di Mantova ha vinto il concorso per musicare l’Inno del Giubileo (il testo è di mons, Pierangelo Sequeri) tra 270 persone partecipanti di 38 Paesi differenti. Già registrata dal Coro della Sistina la prima edizione dell’Inno.
Il sito ufficiale
Da oggi sarà attivo il sito ufficiale www.iubilaeum2025.va, in nove lingue, che avrà anche una app dedicata e pagine social, con tutte le informazioni tra cui quelle necessarie per l’iscrizione agli eventi e al pellegrinaggio verso la Porta Santa. Definiti i vari pellegrinaggi nella città di Roma, mentre sarà disponibile una Carta del pellegrino gratuita per procedere all’iscrizione, e “con offerta” per accedere a sconti in esercizi e negozi. E a partire dal 1/o giugno, in Via della Conciliazione 7, sarà inaugurato il Centro Pellegrini-Info Point. Non ultima, vista l’attrattiva di Roma come richiamo culturale, l’apertura dal 1/o settembre all’8 ottobre prossimi, nella chiesa di Sant’Agnese in Agone in Piazza Navona, di una mostra con opere del grande artista rinascimentale spagnolo El Greco. “Opere che non hanno mai lasciato la Spagna e che sono messe a disposizione proprio per questa circostanza, quasi a dare l’inizio ufficiale alle iniziative culturali”, ha sottolineato mons. Fisichella, aggiungendo che “soprattutto alcune mostre, alcune opere che cercheremo di portare in Italia, non è nostra intenzione rinchiuderle all’interno dei Musei. Il più possibile, essendo il ‘Giubileo della Speranza’, vorremmo che fossero esposte in luoghi dove possano dare speranza: ospedali, carceri, luoghi dove le persone possano accostarsi alla bellezza, contemplare la bellezza, e da queste opere artistiche ricevere un messaggio di speranza”.