”Non smettiamo di scandalizzarci delle inaccettabili difficoltà a giungere a una giustizia piena”. Lo ha ammonito l’arcivescovo di Bologna, card. Matteo Zuppi, celebrando la messa in suffragio delle vittime della strage della Stazione di Bologna. Il porporato nell’omelia ha ricordato anche le vittime dell’Italicus e del Rapido 904. ”Questa – ha detto nell’omelia – non potrà certo restituire la vita dei nostri cari, ma ne onora il ricordo, permette la memoria, rende più consapevole la solidarietà. Passano gli anni e la memoria ci fa rivivere lo sgomento, l’orrore, il pianto, la rabbia, certo, ma anche tanta solidarietà instancabile e generosa”.
Le parole di Zuppi
Riflettendo sulla strage di Bologna, Zuppi ha osservato: ”Se gli autori fascisti della strage volevano terrorizzare per dividere e imporre il loro ordine, con complicità inquietanti e purtroppo ancora non chiarite, la reazione di allora e di oggi è quella che permette di affrontare il male: la solidarietà. È il senso di bene comune che non fa arrendere all’ingiustizia, alle forze occulte di poteri occulti, anticristiani perché contro la persona.
”Zuppi ha sottolineato l’importanza di ”riparare le ferite con la giustizia e il dialogo, perché diventino fonte di luce e sconfiggano il buio. La fede ci dona di vivere proprio questo: la croce diventa speranza, il buco dei chiodi si trasforma in segno di vita e di amore più forte del male e della morte. Cosa avviene, invece, quando la memoria non è riparata e resta fonte di divisione, inquina con l’odio, condiziona le relazioni, impedisce la fraternità? La nostra generazione vive la tentazione di cancellare il male, illudendosi di stare bene rimuovendo il limite e la fragilità, scegliendo di non pensare, di fare finta, pensando che non vedere sia una soluzione, credendo di avere la risposta per tutto. La fragilità, il limite, la sofferenza rappresentano un oltraggio inaccettabile per una vita di benessere, che si giudica fallita quando non raggiunge lo standard, come se fosse priva di senso e bellezza!”.
”La memoria del 2 agosto – il monito di Zuppi – ci aiuta a sentirci comunità e a non scappare, a non fare finta, a confrontarci con il male ma anche a scegliere di combatterlo. Ci mettiamo assieme di fronte alle terribili conseguenze volute da ignobili forze del male, conseguenza della trama di morte che, vigliaccamente, venne ideata e realizzata da calcoli di potere e di ideologia. Purtroppo, di questi colpevoli ne conosciamo solo una parte”.