Si conoscono fin dai primi anni ’80 quando lui, oggi priore degli agostiniani, era appena divenuto sacerdote e l’attuale papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, era da poco arrivato come studente. Ecco perché, padre Alejandro Moral Anton è uno dei pochi che può parlare da amico intimo di papa Prevost: “Esalterà la fraternità tipica degli agostiniani”, dice in una intervista all’ANSA, rivelando anche lati poco conosciuti del Pontefice: ama lo sport ma ancor di più la musica, è un esperto di tecnologia praticamente al livello di un webmaster.
Leone XIV poi, spingerà sul “dialogo”, “per avere la pace tutti devono perdere qualcosa” e non tornerà “indietro” sul ruolo delle donne nè sulle restrizioni alla messa in latino; su temi etici come l’aborto seguirà “la storia millenaria della Chiesa con i suoi insegnamenti, quando non c’è la famiglia ci sono molti problemi”, e per la sua squadra non vorrà primedonne o carrierist: “lo dice il Vangelo, non cercare i primi posti”. “Io fui ordinato nel 1978 l’anno in cui fu eletto Giovanni Paolo II – racconta p. Moral Antòn -, il Papa arrivò nell’82, avevamo la stanza di fronte, era molto educato, equanime, equilibrato, vivevamo un dialogo tra persone che vivono insieme, avevamo la messa e i pasti in comune”.
“E’ vero che ha whatsapp – continua – ma io ora cerco di evitare di mandargli messaggi, ha tantissimo lavoro e preferisco inviargli via email una lettera, lui è stato priore prima di me, gli chiedo consigli. Mi ha aiutato molto, anche quando era cardinale veniva qui per la preghiera, per pranzo, tante volte mi diceva “hai cinque minuti o io a lui, hai cinque minuti?”. Il priore parla anche di Leone sportivo. “Vuole giocare per rilassarsi, per prendere un po’ di aria, ma a dire il vero non è una persona particolarmente appassionata, io facevo molto più sport, invece lui è un musicista molto bravo, un giorno è venuto un musicista famoso e lui ha voluto suonare con lui”. Prevost ha anche una formazione da matematico.
“Conosce molto bene la tecnologia – spiega p. Moral -, qui quando è partito Internet, ha fatto lui la nostra pagina e il sito con l’economo attuale, hanno fatto tutto loro due”. Sull’Intelligenza artificiale è consapevole che “aiuterà tanto ma creerà anche tanti problemi, svilupperà molto questo tema, e punterà a un rinnovamento di cui ha bisogno il mondo ma con la pace non con la guerra”. “E ‘interessante che abbia proposto il Vaticano come posto neutrale, dobbiamo arrivare alla pace attraverso il dialogo, non c’è altro modo, tutti dobbiamo perdere qualcosa come in una famiglia, ma per guadagnare tutti insieme l’unità” .
“Un tema fondamentale per noi – spiega quindi alla domanda su come l’essere agostiniano caratterizzerà il pontificato – è la fraternità, S. Agostino ci invita ad essere fratelli e a diventare anche amici se possiamo, ma sempre in Dio, se non sappiamo perdonare, non c’è la carità. Altri aspetti sono l’unione, la comunione, l’interiorità, S. Agostino dice, entra dentro di te, troverai Dio. E poi per noi, la ricerca della verità, non per imporla, la cerchiamo insieme per camminare insieme”.
Sui temi etici, spiega il priore, “a volte c’è confusione, la dottrina sull’aborto è molto chiara da parte della Chiesa, non può venire un Papa e dire, no, la cambio. Noi pensiamo che c’è bisogno della famiglia biologica, l’uomo non deve calpestare la natura,”. Ma “non andrà indietro – assicura – ha solo solo modi di fare differenti, non è che uno è più umile, uno meno umile, ad esempio penso faccia bene ad andare a Castel Gandolfo per rilassarsi, ma non ha niente a che fare con l’essere più o meno tradizionale”. Per quanto riguarda la messa in latino, afferma:
“Ci sono celebrazioni che si possono fare però tornare a quello che chiedono alcuni gruppi in Vaticano non credo, l’importante non è il latino, l’importante è capire le cose che stiamo facendo e la lingua, la nostra lingua è quella che ci aiuta meglio”. Per quanto riguarda il ruolo delle donne, “tranne l’ordinazione sacerdotale – afferma – la donna può fare tutto nella Chiesa, oggi c’è un prefetto, il Papa stesso ha nominato una segretaria. E’ vero molti preti hanno sbagliato a non dare spazio alle donne e forse Francesco qui era più spontaneo ma il dialogo è lo stesso, nella Chiesasappiamo che sono state le donne a tramandare la fede in un modo molto più grande di noi”.
E sulla squadra di Prevost non ha dubbi: “Sceglierà quelli che veramente amano la Chiesa – dice – non quelli che cercano un posto migliore per se stessi, dobbiamo dare un esempio in questo senso, di non cercare i primi posti, di avere una certa austerità, altrimenti non saremo credibili davanti al mondo.
Come priore generale ho cercato le persone che amano l’ordine, non sè stessi, questo va contro tutti i miei principi e so che lui la pensa allo stesso modo. Col nome scelto poi mi ha sorpreso, papa Pecci è quello che ha fatto più cardinali tra gli agostiniani”. (ANSA).