Papa Francesco ha ricordato durante l’Angelus le vittime e i feriti della tragedia di Ischia e ha detto di pregare anche per i soccorritori. Ha detto anche di “non stancarsi di dire no alla guerra”.
Prima dell’Angelus
“Dio si nasconde nelle situazioni più comuni e ordinarie della nostra vita. Non viene in eventi straordinari, ma nelle cose di ogni giorno. E lì, nel nostro lavoro quotidiano, in un incontro casuale, nel volto di una persona che ha bisogno, anche quando affrontiamo giornate che appaiono grigie e monotone, proprio lì c’è il Signore, che ci chiama, ci parla e ispira le nostre azioni”. Lo ha detto Papa Francesco prima dell’Angelus.
Il tempo dell’Avvento
“In questo tempo di Avvento lasciamoci scuotere dal torpore e svegliamoci dal sonno! Proviamo a chiederci: sono consapevole di cio’ che vivo, sono attento, sono sveglio? Cerco di riconoscere la presenza di Dio nelle situazioni quotidiane, oppure sono distratto e un po’ travolto dalle cose? Se non ci accorgiamo oggi della sua venuta, saremo impreparati anche quando verra’ alla fine dei tempi. Percio’, restiamo vigilanti!”. Lo ha detto papa Francesco all’Angelus della Prima domenica d’Avvento.
Come viene il Signore?
Il Pontefice ha posto la domanda: “come viene il Signore?”. “Tante volte abbiamo sentito dire che il Signore e’ presente nel nostro cammino, che ci accompagna e ci parla – ha osservato -. Ma forse, distratti come siamo da tante cose, questa verita’ rimane per noi solo teorica; oppure immaginiamo che il Signore venga in modo eclatante, magari attraverso qualche segno prodigioso”. E ha quindi avvertito: “Dio si nasconde nelle situazioni piu’ comuni e ordinarie della nostra vita. Non viene in eventi straordinari, ma nelle cose di ogni giorno. E’ li’, nel nostro lavoro quotidiano, in un incontro casuale, nel volto di una persona che ha bisogno, anche quando affrontiamo giornate che appaiono grigie e monotone, proprio li’ c’e’ il Signore, che ci chiama, ci parla e ispira le nostre azioni”.
Come accogliere il Signore?
E all’altra domanda, “come riconoscere e accogliere il Signore?”, Francesco ha risposto che “dobbiamo essere svegli, attenti, vigilanti”, poiche’ “c’e’ il pericolo di non accorgerci della sua venuta ed essere impreparati alla sua visita”. A tale proposito ha anche ricordato la frase di Sant’Agostino “Temo il Signore che passa”, cioe’, ha concluso, “temo che Lui passi e io non lo riconosca!”.