“Facciamo gli auguri” al nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, “gli auguriamo tanta saggezza perché questa è la virtù principale dei governanti secondo la Bibbia”. Lo ha detto il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin rivolgendosi al nuovo presidente Usa.
“Io credo che debba lavorare soprattutto per essere Presidente di tutto il paese quindi superare la polarizzazione, ecco che si è verificata, che si è avvertita in maniera molto molto netta in questo tempo e poi ci auguriamo che possa davvero essere un elemento di distensione e di pacificazione negli attuali conflitti che stanno sanguinando il mondo. Ha detto che farà terminare le guerre. Speriamo, speriamo. Certo, neppure lui ha la bacchetta magica”.
“Per far terminare la guerra – ha aggiunto Parolin – ci vuole tanta umiltà, ci vuole tanta disponibilità, ci vuole davvero la ricerca degli interessi generali dell’umanità, ecco piuttosto che concentrarsi su interessi particolari. Io me lo auguro”. Alla domanda se ucraini e palestinesi debbano temere che la pace possa essere fatta a loro spese, ha risposto: “Vedremo, è difficile pronunciarci su questi aspetti. Vediamo che proposte farà, c’è quella famosa frase, il giorno dopo terminerà la guerra ma come ecco nessuno ha saputo mai dire e neppure lui ha dato delle indicazioni concrete su come. Vediamo adesso che cosa proporrà dopo che si sarà insediato”.
“Mi pare che la posizione del Papa e della Santa Sede è molto chiara in questo senso, no? Ecco cioè noi siamo per una politica saggia nei confronti dei migranti e quindi che non arrivi a questi estremi . Il Papa ha dato indicazioni anche molto precise, molto chiare su questo tema.
Credo che questa è l’unica maniera per affrontare il problema e per risolverlo in maniera umana”, ha aggiunto. In particolare Parolin ha risposto sulle annunciate deportazioni di massa di immigrati latinoamericani.
“Sì, è vero ci sono questi temi” come quello della difesa della vita, “che ci accomunano, ecco però io credo che questo dovrebbe essere come dire una politica comune, dovrebbe cercare di riunire consensi attorno a questo e non diventare una politica ancora una volta di polarizzazione e di divisione”, ha detto ancora il segretario di Stato vaticano il cardinale Pietro Parolin.
“Dovremmo sentirci tutti accomunati nella difesa della vita – ha aggiunto – spero che anche questa difesa della vita che Trump ha assicurato durante il suo mandato possa allargare il consenso in questo senso”. Il segretario di stato vaticano ha anche spiegato di non credere che i rapporti tra Vaticano e Stati Uniti cambieranno con la nuova amministrazione: “Non credo – ha detto – abbiamo mantenuto rapporti con Trump anche in occasione del suo precedente mandato quindi più o meno ecco continueremo come sempre, ci sono elementi che ci avvicinano, altri che ci differenziano, che ci distanziano, e sarà questa l’occasione per esercitare il dialogo e per cercare di trovare insieme maggiori punti di consenso sempre in beneficio del bene del bene comune e della pace nel mondo”.