Nella Basilica di San Francesco a Siena, si conservano intatte da 276 anni, 223 Ostie. L’Arcivescovo Tiberio Borghese fece chiudere per dieci anni in una scatola di latta sigillata alcune ostie non consacrate. La commissione scientifica preposta quando riaprì la scatola vi trovò solo vermi e frammenti putrefatti. I Miracoli Eucaristici nel Mondo – Mostra internazionale ideata dal servo di Dio, Beato Carlo Acutis.
La basilica di Siena
Il fatto è contro ogni legge fisica e biologica, lo stesso scienziato Enrico Medi così si espresse al riguardo: «Questo intervento diretto di Dio, è il Miracolo […], compiuto e mantenuto tale miracolosamente per secoli, a testimoniare la realtà permanente di Cristo nel Sacramento Eucaristico».
Le 223 ostie custodite
Nella Basilica di San Francesco a Siena, si custodiscono da 292 anni 223 Ostie che miracolosamente si sono mantenute intatte, contro ogni legge fisica e biologica. Uno dei documenti più autorevoli riguardo al Prodigio è una memoria coeva del 1730, scritta da un certo Macchi. Il 14 agosto del 1730, alcuni ignoti ladri penetrarono nella chiesa di San Francesco a Siena, tenuta dai Frati Minori Conventuali e rubarono la pisside contenente 351 Ostie consacrate.
Il furto delle ostie
Appena il furto venne scoperto, si sospese anche il celebre Palio, in segno di riparazione. Nonostante le diligentissime ricerche condotte dalle autorità religiose e civili, le sacre Particole furono ritrovate solo casualmente, la mattina del 17 agosto, nel vicino santuario di Santa Maria in Provenzano, ove i ladri sacrileghi le avevano nascoste dentro la cassetta delle elemosine in mezzo alla polvere e alle ragnatele.
Il trascorre degli anni
Le Ostie allora furono piamente ripulite, esaminate e debitamente identificate come quelle rubate. Il trascorrere degli anni non causò alcun segno di alterazione nelle Particole. Più volte, uomini illustri le esaminarono con ogni mezzo e le conclusioni furono sempre le stesse: «Le sacre Particole sono ancora fresche, intatte, fisicamente incorrotte, chimicamente pure e non presentano alcun principio di corruzione». Altre analisi furono compiute nel 1922, in occasione del trasferimento delle Particole in un cilindro di puro cristallo di rocca, nel 1950 e nel 1951.
La visita di Giovanni Paolo II
Papa San Giovanni Paolo II, nel corso della visita pastorale effettuata alla città di Siena il 14 settembre 1980, così si espresse di fronte alle Ostie prodigiose: «È la Presenza!». Il Miracolo permanente delle Santissime Particole si custodisce nella cappella Piccolomini nei mesi estivi, e nella cappella Martinozzi nei mesi invernali.
Le iniziative in onore delle Sante Ostie
Numerose sono le iniziative che indicono i cittadini di Siena in onore delle Sante Ostie: l’omaggio delle Contrade, l’ossequio dei bambini della prima Comunione, la solenne processione nella festa del Corpus Domini, il Settenario Eucaristico di fine settembre, la giornata di adorazione eucaristica il 17 di ogni mese a ricordo del ritrovamento avvenuto il 17 agosto 1730. Nel 1914, il Papa San Pio X autorizzò un esame a cui parteciparono numerosi professori di bromatologia, igiene, chimica e farmaceutica, fra cui vi era anche il noto Professore Siro Grimaldi.
La conclusione del verbale
La conclusione finale del verbale che redassero diceva: «Le Sante Particole di Siena sono un classico esempio della perfetta conservazione di Particole di pane azzimo consacrate nell’anno 1730, e costituiscono un fenomeno singolare, palpitante di attualità che inverte le leggi naturali della conservazione della materia organica. […] È strano, è sorprendente, è anormale: le leggi della natura si sono invertite, il vetro è diventato sede di muffe, il pane azzimo è stato invece più refrattario del cristallo. […] È un fatto unico consacrato negli annali della scienza».
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