Lunedì prossimo, presso la Filmoteca Vaticana (Palazzo San Carlo – Città del Vaticano), “Chiara” di Susanna Nicchiarelli riceverà il Premio Fuoricampo, assegnato dai festival Tertio Millennio Film Fest, Religion Today di Trento e Popoli e Religioni di Terni.
La storia del premio
Giunto alla quarta edizione, il premio è stato assegnato nel 2019 a “Il signor diavolo” di Pupi Avati, nel 2020 a “Bar Giuseppe” di Giulio Base e nel 2021 a “Futura” di Alice Rohrwacher, Pietro Marcello e Francesco Munzi. Il riconoscimento è conferito, in apertura del Tertio Millennio Film Fest, al film italiano dell’ultimo anno che ha saputo, meglio di ogni altro, rilanciare e declinare il tema della ricerca del significato più profondo della vita illuminando quello che normalmente si trova, appunto, fuoricampo. Quest’anno va a Chiara, presentato in prima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia.
Il film presentato alla Mostra del Cinema di Venezia
“Chiara restituisce alla vicenda della Santa la possibilità di interpretare le vicende di ogni tempo – si legge nelle motivazioni -, grazie allo sguardo radicale della regista che vuole scardinare la rappresentazione più canonica per offrire un ritratto ribelle e vivo, complesso e stratificato. Un’opera irregolare nello spirito benché compatta nella forma, laica per vocazione, ribelle come dev’essere ogni racconto giovanile di rottura, con un finale spiazzante e commovente per il modo in cui mette insieme la naturalezza e il prodigio, la musica e il silenzio, il fermento e l’attesa, il qui e ora e il futuro”.
“Chiara”, prodotto da Vivo film con Rai Cinema e Tarantula, andrà nelle sale il 7 dicembre con 01 Distribution. Il Tertio Millennio Film Fest proseguirà, dal 14 al 18 novembre, a Roma, presso il Cinema Greenwich di Roma.
Il film su santa Chiara
Secondo Chiara Ferretti di Cinefilos Tutti conosciamo Santa Chiara da Assisi, ma sappiamo molto poco della ragazza di 18 anni che si è spogliata dei suoi abiti nobiliari per ”stare insieme agli umili”. Con Chiara, la regista Susanna Nicchiarelli continua il suo lavoro sulle figure femminili che hanno vissuto accanto, o spesso nell’ombra, di uomini potenti. Margherita Mazzucco (L’amica geniale) è la giovane Chiara, mentre Andrea Carpenzano (La Terra dell’Abbastanza, Calcinculo) è San Francesco. Il film è stato presentato in Concorso alla 79ª Mostra internazionale di Venezia ed è una produzione Vivo film con Rai Cinema e Tarantula.
La storia di Chiara d’Assisi
Dopo Nico, 1988 e Miss Marx, Susanna Nicchiarelli torna a raccontare di una donna in grado di segnare la storia. Agli inizi del Duecento, una giovane ragazza nobile di nome Chiara (Margherita Mazzucco) scappa con una cara amica dalla casa paterna per seguire le orme di Francesco (Andrea Carpenzano). Francesco ha fondato un ordine di frati basato sulla vita in povertà che prontamente accoglie le ragazze. Chiara, spogliata delle sue nobili vesti, non avrà però vita semplice: le opposizioni paterne, quelle del pontificato e infine anche gli scontri con Francesco, ostacoleranno il desiderio della ragazza di servire il popolo. D’altronde, ricordiamolo, a vivere tutto ciò è una donna diciottenne del XIII Secolo.
L’Umbria protagonista
A livello paesaggistico, la protagonista del film è l’Umbria. La terra d’origine non solo di Santa Chiara, ma anche di Nicchiarelli. La location principale è la Chiesa di San Pietro a Tuscania (ambientazione di film come Uccellacci e Uccellini), ampia pietra immersa nel verde che è luminosa di giorno e angosciante di notte, ma sempre credibile. Infine, una nota di merito va alle scene conviviali: in Chiara i banchetti non mancano e, a seconda della situazione e dei personaggi, sono ricchi, scarni o esotici.