Il conclave, l’evento solenne che elegge il Papa, è da sempre un affare romano, ma la storia ha riservato anche alcune eccezioni. Sebbene Roma sia la sede principale per l’elezione del pontefice, città come Viterbo, Avignone, Venezia e Bologna hanno avuto il loro momento di gloria in tempi di turbolenza, guerre e necessità politiche. Se pensiamo al conclave, immaginiamo subito la Cappella Sistina, il cuore pulsante del Vaticano, dove ogni fumata bianca è diventata un evento che ha scritto pagine fondamentali della storia religiosa e mondiale. Ma prima che la “sala più silenziosa del mondo” divenisse il centro nevralgico dei conclavi, altre città hanno ospitato i cardinali elettori, a volte per necessità, a volte per ragioni di sicurezza o stabilità.
Sebbene siano più di 70 i conclavi che si sono svolti a Roma, la Città Eterna ha una storia ancora più lunga di quelle che oggi sono conosciute come “giornate conclaveare”. Dal XIII secolo la capitale della Chiesa cattolica è sempre stata il punto di riferimento per l’elezione dei Papi. I conclavi che si sono tenuti in Vaticano, soprattutto nella Cappella Sistina, sono diventati un simbolo di spiritualità con l’affascinante scenario degli affreschi di Michelangelo, in particolare il Giudizio universale, a fare da sfondo alla scelta del nuovo successore di Pietro.
Non tutte le elezioni papali, però, si sono svolte sotto il segno della calma e della serenità. Il conclave del 1268-1271 a Viterbo è uno dei più memorabili della storia, non tanto per l’esito, quanto per la sua durata: 33 mesi. Un conclave senza precedenti che, a causa delle divisioni tra i cardinali e dei ritardi nei lavori, venne letteralmente “accelerato” dalle autorità locali: i cardinali furono confinati in un edificio, con razioni di cibo ridotte, fino a che non avessero raggiunto un accordo. Un episodio che si è scritto nella storia come esempio estremo di come la politica e la religione possano mescolarsi in contesti di crisi. La città di Viterbo ospitò anche un altro conclave breve nel 1287.
Nel periodo avignonese, quando i Papi si trasferirono in Francia per motivi politici, Avignone divenne la capitale temporanea della Chiesa (1309-1377). Tre conclavi si sono tenuti ad Avignone, nel 1309, 1314 e 1328. Il primo conclave del 1309 in terra francese coincise con il trasferimento del papato ad Avignone, durante il quale i cardinali si riunirono in una città che garantiva una maggiore stabilità rispetto alla Roma di quel tempo, segnata dalle lotte politiche e dalle invasioni. Questi conclavi hanno visto la scelta di Papi che, pur non risiedendo a Roma, avevano il compito di guidare una Chiesa internazionale in un periodo turbolento.
La Venezia del 1799-1800 fu testimone di uno degli ultimi conclavi svolti fuori Roma, a causa delle guerre napoleoniche che minacciavano la sicurezza della città eterna. I cardinali si riunirono nella città lagunare, dove l’elezione di Papa Pio VII avvenne tra mille difficoltà. Un conclave che vide il trionfo della diplomazia papale in un contesto di grandissime difficoltà politiche. L’elezione papale, che portò alla nomina di Papa Pio VII, durò poco meno di due mesi.
In altre occasioni, il conclave ha avuto una sede diversa, come nel 1724 a Bologna, dove i cardinali si riunirono lontano da Roma per evitare l’instabilità politica che stava minando la capitale. Questo conclave portò all’elezione di Papa Benedetto XIII. Allo stesso modo, nel 1314, il conclave si svolse a Perugia, una scelta legata più alla sicurezza che a un’inclinazione geografica particolare, visto il contesto storico di instabilità politica che segnava Roma in quel periodo. Questo conclave durò poco più di un mese e si concluse con l’elezione di Giovanni XXII.
Eppure, nonostante queste rarissime eccezioni, è a Roma, con il suo Vaticano, che i conclavi si sono consolidati come momento cruciale per la Chiesa cattolica. La Cappella Sistina e le stanze vaticane sono diventate il cuore di ogni elezione, non solo per la maestosità del luogo, ma anche per la storicità che ogni voto racchiude.
La Cappella Sistina è oggi il teatro in cui si svolge l’elezione papale, con ogni fumata che, dopo lunghe ore di consultazioni e discussioni, diventa un segno di rinnovamento per tutta la Chiesa. Non solo Roma è rimasta la sede privilegiata, ma, dal 1492, la Cappella Sistina ha consolidato il suo ruolo di “sala dei sogni papali”, dove il futuro della Chiesa universale viene deciso con un segreto e una solennità che sono diventati parte del patrimonio della cristianità, In fin dei conti, la storia dei conclavi non è solo la storia di chi diventa Papa, ma è anche la storia dei luoghi che hanno contribuito a fare grande la Chiesa universale, da Roma a Viterbo, passando per Avignone e oltre. Una storia che, ancora oggi, continua a scrivere le pagine fondamentali della religione cattolica.