Il commento al Vangelo di oggi, domenica 28 gennaio 2024, di Don Giulio Dellavite.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea
Il commento al Vangelo
“Alla gente non importa sapere chi sei davvero. Interessa solo essere convinta di saperlo” (Enrico Galiano). Vale per noi, ma vale anche per Dio. Sappiamo chi è davvero? Due settimane fa Gesù ha suggerito la logica dei cambia-menti per cercare quell’attimo che vale una vita. Ma è tanto difficile! Domenica scorsa ci ha spinto a pro-gettare noi stessi in avanti e in profondità come i pescatori. Ma la realtà è dura e nemica! Viene da ribattere come nel Vangelo: che vuoi da noi, Gesù? Con che autorità ti fai maestro e perché dovremmo obbedirti? Ma tu sai cosa pensa la gente e quali sono le fatiche vere?Dai, Signore, dicci: “ma tu, cosa fai tutto il giorno?”.
qual è il mestiere di Dio?
Mi sono chiesto: quale è il mestiere di Dio? Una battuta: se è santo, geniale, efficace non può fare il prete o il politico. Da Creatore può fare l’imprenditore o l’artista. Spesso noi lo riteniamo giudice spietato che condanna a morte o inquisitore arcigno che spia fino nelle mutande. Oppure pensiamo che faccia l’assicuratore. Non si sa mai. Paghi la polizza annuale di qualche Messa e sei apposto. A volte trattiamo Dio come un salumiere: di solito ci arrangiamo con prodotti surgelati precotti, ma capita quella volta che desideriamo qualcosa di particolare e allora ci mettiamo in fila per un etto di benedizione tagliato fine. Ci aspettiamo poi che Dio faccia il body-guard che ci tolga dai guai soprattutto da quelli che abbiamo combinato noi. Appena però stiamo male lo cerchiamo come medico del 118. All’urgenza vogliamo stare bene subito, ma senza curarci.
Lo vorremmo genio della lampada
Sotto sotto, in realtà, lo vorremmo tanto genio della lampada che a colpi di miracoli faccia ciò che non facciamo noi e ciò che vogliamo noi. Senza neanche dire grazie. Oppure ha una agenzia di wedding planner o pompe funebri da far intervenire a chiamata solo per quanto serve. In alcuni casi lo riduciamo a google e appena abbiamo un dubbio deve darci subito la soluzione. Come meccanico o carrozziere ci aspettiamo interventi gratis quando qualcosa non funziona o si è ingrippato, o per sistemare botte e graffi causati da nostri incidenti, da uscite di strada o da scontri con chi ci viene addosso. Se non succede nulla, ne facciamo tranquillamente a meno. Alla fine, che mestiere fa Dio? Per me Dio fa il benzinaio. Posso farne a meno col self service.
è lì a mia disposizione
Anche se non gli do retta né importanza, lui è lì a mia disposizione, quando voglio io, per riempire il mio consumarmi, per gonfiarmi se sono a terra, per lavarmi se infangato, per un dare e avere in un sorriso. Non mi costringe a sistemare botte, sfrisate o ciò che cigola, lascia tutto come è, ma mi fa essere pieno e mi fa ripartire. Lo ritrovo ovunque sono, se ho bisogno perché in riserva, ma anche per darmi tranquillità nell’andare per la mia strada. Meglio una carretta che va, che una Ferrari senza benzina. Dio lavora perché io possa realizzare me stesso, invece alla gente non importa sapere chi sei davvero, né chi è Dio. Questo ci insegna: “siamo tutti apprendisti in un mestiere dove non si diventa mai maestri: la vita” (Ernest Hemingway).