Il commento al Vangelo di oggi domenica 8 giugno di Don Giulio Dellavite.
Dagli Atti degli Apostoli
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste i discepoli si trovavano insieme. Venne dal cielo un fragore come vento che si abbatte impetuoso. Apparvero loro lingue di fuoco, che si posarono su ciascuno e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano a Gerusalemme Giudei di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua delle grandi opere di Dio. * Dal Vangelo secondo Giovanni – Gesù disse: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà, lui vi insegnerà ogni cosa».
Il commento
“Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo” (dal film “The Butterfly Effect” 2004). L’idea viene da un racconto fantascientifico di Ray Bradbury, “Rumore di tuono” (1952). Narra di una macchina del tempo per fare safari nella storia. Un turista delle epoche, catapultato nella preistoria, calpesta una farfalla e questo fatto provoca una catena di allucinanti conseguenze che riscrivono i fatti. L’effetto farfalla, presente in fisica nella “teoria del caos”, insegna che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producono grandi variazioni a lungo termine. Nel giorno di Pasqua abbiamo meditato la trasformazione del bruco che vince il chiuso della crisalide per una vita nuova come Gesù risorto che esce dal sepolcro lasciandolo vuoto.
Avevamo detto: “Quello che per il bruco è la fine del mondo, per tutti si chiama farfalla” (Lao Tzu). “Non v’accorgete voi che noi siam vermi, nati a formar l’angelica farfalla?” (Dante, Divina Commedia). Oggi, 50 giorni dopo (“pentecoste” dal greco significa questo) accogliamo lo Spirito Santo come dono del Crocifisso Risorto e compimento del tempo pasquale. È la forza di Dio che ha la potenza e lo stile di un battito d’ala di farfalla. Lo Spirito Santo, terza persona della Santissima Trinità, lo citiamo nel segno di croce e qua e là in qualche preghiera, ma non lo consideriamo mai e non lo preghiamo mai, invece è il senso della verità su ciò che siamo e facciamo, dice Gesù.
La frase nel film indicava che nella complessità dell’oggi dimentichiamo che ogni azione ha la sua reazione, che ogni scelta ha la sua conseguenza, anche la scelta più pesante: la scelta di non scegliere. L’imprevedibile e l’incontrollabile, l’errore e il caos ci circondano, ci condizionano e a volte ci feriscono. Per affrontare questo abbiamo bisogno dei 7 doni dello Spirito.
La SAPIENZA è la capacità di gustare la quotidianità. Non viene dal latino “sapère” conoscere o misurare, ma ha la sua origine in “sàpere” assaporare, centellinare. L’INTELLETTO venendo da “intus-legere” è la capacità di guardare dentro cioè di cercare un senso in ciò che succede. Il CONSIGLIO è capire la differenza il “mi piace” e il bene. La FORTEZZA è il coraggio della speranza. La SCIENZA è dare il giusto valore a relazioni e avvenimenti. La PIETÀ è la forza della sensibilità e della gentilezza. Il TIMORE DI DIOnon è la paura di un Signore giudice, ma è il timore di sciupare il bene, il bello, il buono, il vero, è il timore di far le cose male, di fare il male, di far male.
Se si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo, lo Spirito Santo oggi ci sussurra che se prendiamo il coraggio di fare un battito, facendo nostro uno dei suoi doni, gli uragani della vita potranno sempre essere battuti da un arcobaleno.