Il commento al Vangelo della domenica di Don Giulio Dellavite. Oggi 2 aprile 2023.
DAL VANGELO SECONDO MATTEO
Pilato rimise in libertà Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. Allora i soldati del governatore lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo condussero via per crocifiggerlo. Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei». Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo. A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Poi Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
Il commento al Vangelo
Un bimbo sta passeggiando con la mamma, mano nella mano, ma vuole staccarsi per salterellare dove e come desidera lui. Sentendosi finalmente libero, corre. Arriva una macchina. La mamma si lancia, lo spinge e si fa investire lei per salvarlo. Questo fatto di cronaca illumina la passione di Gesù che oggi leggiamo tutta insieme dall’inizio alla fine, per poi centellinarla nel triduo santo, momento per momento. Ero partito col chiedermi quale fosse la favola da abbinare, dopo aver incontrato il brutto anatroccolo, Peter Pan, Cappuccetto rosso, Biancaneve con i sette nani e Aladdin. Forse il Gobbo di Notre Dame rifiutato come Gesù? Forse la Bella e la Bestia col dono di sé che insegna ad amare? Forse il Re Leone, il figlio reietto che vince il male? Forse Alice che entra nel mistero del paese delle meraviglie? Ad un certo punto, proprio la lunga e dettagliata narrazione mi ha fatto rendere conto che il personaggio da favola da considerare era Gesù. Anche lui finisce infelice e scontento se il dono della sua vita resta una storiella. Però Gesù rischia anche di vivere infelice e scontento se la sua vicenda riesce a smuovere solo compassione senza farci rendere conto che ci riguarda personalmente.
La terza possibilità
C’è infatti una terza possibilità: quella di accorgerci che noi siamo quel bambino che vuole essere libero, che non vuole farsi tenere per mano, che va per conto suo e il Signore invece è la mamma che si lancia su di noi per farsi investire dalla morte al posto nostro e salvarci. Abbiamo bisogno di rileggere la passione con passione. Riscopriamo il Crocifisso come un grande specchio. Mettendoci davanti a lui ritroviamo il volto della nostra anima. Osservare il Cristo ci fa guardare in faccia a noi stessi. Passione è anche il nostro calvario, con le spine dei pensieri, le frustate delle delusioni, gli sputi di certe parole, le cadute, i tradimenti e il sentirci soli, le croci ci inchiodano.
I significati della parola “passione”
Passione, però, nel vocabolario ha altri due significati. Passione è l’amore bruciante che fonde due innamorati, che dà senso, dà sapore, dà colore all’opaco del quotidiano. È strana la vita: da bambini si aspetta di diventare grandi per non dovere dare la mano per strada e da grandi cerchiamo qualcuno che ce la tenga. Il rapporto con Dio quanto e come mi infiamma il cuore? Passione è poi ciò che ti fa sentire contento e ti realizza (uno sport o una squadra o una collezione o lo shopping) e ci investi tempo, energia, qualità, spazi, relazioni. Il rapporto con Dio quanto e come mi prende? Sentiamo oggi la passione di Dio che si lancia su di noi, che ci spinge, che si fa travolgere dal male al nostro posto, che fa di tutto per tenerci mano nella mano per il nostro bene. Dio, come una mamma, vede e provvede, ma soprattutto e innanzitutto stravede per te! Questo non significa credere alle favole, ma riconoscerle negli eventi di cui noi siamo i protagonisti. La passione di Gesù è l’elogio della normalità, la nostra, che non sarà da fiaba, ma è una vera pagina sacra di Vangelo.