Il commento al Vangelo della domenica di Don Giulio Dellavite. Domenica 29 gennaio 2023.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Il commento al Vangelo della domenica
Ci sono diversi modi per pubblicizzare la propria attività: spot, post, social media, mailing list, brochure, manifesti. C’è anche però un altro modo particolare, raramente usato, impegnativo per chi propone e per chi riceve: il “libro bianco”. È definito così: un documento elaborato ma sintetico che mostra le motivazioni di quella che è la scelta migliore, in una particolare situazione, in risposta a problemi contrari, offrendo le idee chiave, i possibili utilizzi e i punti di forza, per incoraggiare a una adesione e partecipazione, tramite un’immersione profonda nell’argomento. Il termine “white paper” nasce nel 1922 con Churchill che propose il libro bianco su questioni del governo britannico come stimolo per una maggiore democrazia partecipata.
Il libro bianco
Diventa poi strumento per animare forme di impegno sociale. Negli anni ‘90 viene applicato al marketing delle aziende (B2B business-to-business) per una leadership di pensiero, per aumentare l’interesse su un contenuto (content marketing) focalizzando l’attenzione sui soggetti (clienti o dipendenti) più che sugli oggetti: è più importante fidelizzare un legame che resta nel tempo che convincere a comprare un prodotto. Quello che è stato riconosciuto come un processo innovativo a ben vedere c’era già nella logica delle Beatitudini di Gesù. È ottimismo della volontà e non solo volontà di ottimismo: è realismo ottimista – non solo un sentimento – cioè scelta a cogliere “certi” eventi come segni “certi” di beatitudine.
Beati noi
Beati noi allora se facciamo nostro oggi questo “libro bianco”. Beati noi se coltiviamo valori in cui credere ed essere credibili, se investiamo fiducia nel futuro imparando a imparare, se non temiamo la fatica del lavoro in vista della qualità se abbiamo il coraggio di andare controcorrente. Beati noi se desideriamo vivere con onestà dimostrandoci allergici a ipocrisia, mediocrità, alienazione. Beati noi se ricorderemo i sorrisi e dimenticheremo gli sgarbi. Beati noi se sapremo ridere di noi stessi: avremo da divertirci. Beati noi se ci sforzeremo di capire le intenzioni degli altri anche contro le apparenze, a costo di essere giudicati ingenui. Beati noi se al famoso “io dico quello che penso” aggiungeremo un coraggioso “io penso a quello che dico” e magari impareremo anche a pregare prima di pensare. Beati noi se avremo il coraggio dell’autenticità e della lealtà, quando scorciatoie di compromesso sono più convenienti.
Il libro bianco delle Beatitudini
Beati noi se in un mondo malato d’angoscia e di sfiducia saremo profeti di gratuità, condivisione, collaborazione. Beati noi se in mezzo a una folla solitaria e indifferente non ci vergogneremo di dire in famiglia, al lavoro, tra gli amici che abbiamo Cristo come punto di riferimento e di forza. Beati noi se vigileremo per non stropicciare i sentimenti, per non ingrigire i pensieri, per non rammollire le azioni, prendendo coscienza che la nostra storia e le nostre storie sono una pagina viva del libro bianco delle Beatitudini.